(L. Valdiserri) – Come sorprendere chi conosci e ti conosce alla perfezione? Non è il problema di un fidanzato alla ricerca del regalo perfetto, ma il compito che aspetta Vincenzo Montella e Rudi Garcia per il derby di Europa League tra Fiorentina e Roma, che stasera vede la sua prima puntata. Non c’è dubbio: uno scontro fratricida nelle Coppe europee porta sempre con sé una sensazione strana. Si gioca sui 180 minuti — e tra italiane può succedere soltanto con la folle formula della Coppa Italia, in semifinale — e tra andata e ritorno passano sette giorni. C’è poco tempo per recuperare eventuali infortunati, ce n’è ancor meno per inventare qualcosa. Eppure bisogna provarci.
Tatticamente il primo Fiorentina- Roma può essere la partita senza i centravanti. Mario Gomez, che ha deciso con una doppietta l’ultimo scontro tra le due squadre, il quarto di finale di Coppa Italia giocato all’Olimpico il 3 febbraio, è sicuramente out, Gilardino non è stato inserito (come Diamanti) nella lista Uefa e Babacar si è allenato ieri con il gruppo, ma è reduce da un infortunio ed era fermo da dieci giorni. Lo rischierà Montella? Possibile, anche perché, come ha detto l’allenatore, «Salah rende al meglio da seconda punta, con un riferimento davanti a lui. Babacar è fermo da dieci giorni, ma per perdere la condizione atletica ci vuole di più». Francesco Totti, centravanti sui generis, non è neppure nella lista dei convocati: un affaticamento muscolare e troppe partite di fila hanno convinto la Roma a non rischiare. Doumbia andrà in panchina, ma un impiego dal primo minuto è da escludere, visto che deve essere «riatletizzato», termine usato dallo staff giallorosso e che mal si coniuga con un acquisto al mercato di riparazione che doveva portare subito un valore aggiunto alla squadra che ha ceduto Destro al Milan.
Nessuno dei due allenatori ha dato tracce all’altro. Di sicuro Montella cambierà parecchio della squadra che ha perso 4-0 contro la Lazio («Ma può capitare contro la squadra più in forma del campionato, anche se scoccia ») e Garcia potrebbe ritornare all’esperimento di una delle migliori formazioni del campionato: la Roma di Marassi, contro il Genoa, tenne benissimo il campo con il tridente leggero Florenzi-Gervinho-Ljajic. La sfida è proprio quella: sorprendere mantenendo una logica, farsi venire un’idea che sia efficace e non soltanto stravagante. Montella, che ha rotto il tabù di non aver mai battuto la Roma, scherza sul metodo per bloccare Ljajic: «Gli faccio trovare in camera PlayStation e Nutella». Garcia è sincero quando dice che l’Europa League è importante: «E lo è per tutti i miei giocatori, visto che ho rischiato di perderne due per infortunio nella partitella, per un contrasto troppo tenace» (Yanga-Mbiwa su Pjanic). Ma lo è ancora di più quando mette la priorità: «Vogliamo passare il turno, però l’obiettivo principale resta il secondo posto per andare direttamente in Champions League». Un piazzamento che si è molto allontanato dalla Fiorentina dopo la sconfitta contro la Lazio. Sarà una motivazione in più per i viola?