(L. Valdiserri) – Gervinho sarà a Roma questa mattina, come da programma, e sarà sottoposto subito agli esami medici necessari per fare il punto sull’infortunio che lo ha costretto a uscire dal campo al 39’ dell’amichevole contro la Guinea Equatoriale, domenica scorsa. Un semplice affaticamento e una giusta precauzione oppure qualcosa di più serio? Con Roma-Napoli così vicina la differenza è davvero importante. Tenere i contatti con Gervinho, quando è lontano da Roma, non è mai facile e così lo staff medico giallorosso potrà fare un vero punto soltanto oggi. L’unica certezza è che in questa stagione l’ivoriano è stato utilizzato dalla sua nazionale quasi quanto la Roma, che lo paga lautamente (poco meno di 3 milioni netti) e continuerà a farlo, a meno di una cessione, fino a giugno 2018. Gervinho ha giocato in campionato 1.598 minuti, in Champions League 433, in Europa League 287 e in nazionale (amichevoli, qualificazioni e fase finale di Coppa d’Africa) 1.190 minuti. È stato, per minutaggio, il secondo attaccante più utilizato in campionato da Garcia: solo Ljajic (1646 minuti) ha giocato più dell’ivoriano, che resta comunque davanti a Totti (1343), Iturbe (873), Destro (824), Doumbia (222) e Ibarbo (4). Il rendimento, però, non è stato quello sperato: 2 soli gol (contro la Fiorentina alla prima giornata, il 30 agosto 2014; contro l’Inter il 30 novembre 2014; nessun gol nell’anno solare 2015, nessun gol segnato in trasferta). È andata un po’ meglio nelle Coppe, con 3 gol segnati in Champions League e 2 in Europa League.
Gervinho è un punto fermo del calcio di Garcia, per qualcuno anche troppo. Non è piaciuto a tutto il gruppo, ad esempio, che Gervinho e Doumbia siano stati titolari in Roma-Parma (0-0, il 15 febbraio), appena rientrati dalla Coppa d’Africa, al posto di chi aveva giocato e si era allenato in loro assenza. Impossibile fare oggi delle previsioni. Il primo nodo è quello medico. Se sarà superato, toccherà a Garcia gestire il gruppo prima di quello che è a tutti gli effetti uno spareggio per la Champions. Proprio come dovrà fare Benitez che, ad esempio, avrà a disposizione Higuain, di ritorno dalla nazionale argentina, solo a 48 ore dalla partita. Di giorno in giorno quello che sembrava un oggetto misterioso – e cioè Victor Ibarbo – sta guadagnando posizioni nella considerazione dello staff tecnico. A Cesena è stato un buon cambio per pochi minuti, con Iturbe che è rimasto in panchina tutto il tempo, e contro il Napoli potrebbe essere la grande sorpresa dal primo minuto oppure ritagliarsi un minutaggio più ampio a partita in corso. La freschezza del colombiano, anche psicologica, è da tenere in considerazione.