(G.Piacentini) – Rudi Garcia porta tutti in ritiro. È questo il provvedimento adottato dal tecnico francese per rimettere in riga un gruppo che sembra essergli sfuggito di mano. Una decisione che, fanno sapere da Trigoria, Garcia ha preso in accordo con la società, anche se giovedì sera Walter Sabatini aveva escluso questa ipotesi, ritenuta inutile. L’ha spuntata il tecnico, che ieri ha avuto l’ennesimo confronto con la squadra, mentre fuori dal centro sportivo andava in scena una mini-contestazione da parte di una trentina di tifosi, preludio ad una più consistente (nei numeri) in programma per stamattina.
Circostanza, questa, che ha avuto il suo peso nella decisione di rimanere in ritiro a Trigoria: partenza presto, per evitare qualsiasi tipo di contatto con la tifoseria, in direzione di Cesena, dove la squadra svolgerà la rifinitura e la conferenza pregara. I contestatori di ieri hanno avuto modo di parlare con Walter Sabatini, in un confronto che in alcuni passaggi ha avuto anche toni duri. «Aiutate questa squadra», l’appello rivolto dal direttore sportivo, che ha ripetuto i concetti espressi da Rudi Garcia, da Seydou Keita e da tutti i calciatori che hanno aperto bocca nell’ultimo periodo. Una richiesta di tempo, da parte della Roma ai propri tifosi, che però stavolta sembrano aver perso la pazienza.«Non vi preoccupate – ha proseguito il d.s. -: io mi prendo le mie responsabilità, da sempre. Due mesi fa, però, non parlavate in questo modo: i giocatori sono in difficoltà, sono bravi ragazzi, dategli un mese di tempo e fateli lavorare». Qualcuno fa notare che un mese è troppo e che la Roma rischia di essere fuori da tutto. «Campionato finito? Ne comincerà un altro, questa è una società che di campionati ne farà. Siamo secondi in classifica, ragazzi: aiutate questa cazzo di squadra. Per il mercato mi sono già accusato da solo. Doumbia? Aspettate due mesi prima di ammazzarlo».
Molti calciatori, arrivando al Bernardini, hanno tirato dritto senza fermarsi, mentre altri, come Nainggolan e Cholevas, si sono fermati a parlare coi tifosi. «Credete che noi siamo contenti di come stanno andando le cose? – ha detto il Ninja – Proviamo a vincere ma non ci riusciamo». «Capisco che siate arrabbiati – gli fa eco il greco -, lo sono anche io e non da ieri, ma da due mesi». Arrabbiato, ma soprattutto deluso, è anche James Pallotta, che ha parlato al telefono con i dirigenti giallorossi per farsi spiegare i motivi del crollo. Se a fine anno la squadra dovesse fallire la qualificazione in Champions, League molte teste potrebbero saltare.