Fuori dalla Champions, fuori dalla Coppa Italia, fuori dallo scudetto e ora fuori anche dall’Europa League. La Roma è stata travolta da se stessa, prima che dal Bayern, dal Manchester City, dalla Juventus e per due volte dalla Fiorentina. In Europa League partiva da una posizione di vantaggio, ma l’1-1 dell’andata ha perso i suoi effetti dopo appena 9 minuti, quando Holebas ha travolto Mati Fernandez in area e Gonzalo ha segnato su rigore battendolo due volte. La Fiorentina era partita bene, ma la Roma a quel punto si è disfatta. E’ una squadra malata nella testa, incapace di stare sul campo, è inerme, pronta solo a subire. Skorupski ha regalato il secondo gol a Marcos Alonso, mentre Basanta ha segnato di testa il 3-0 su angolo battuto da Mati, con la difesa romanista ferma, impalata.
Era la seconda sconfitta consecutiva all’Olimpico, due gol presi dalla Samp, tre dalla Fiorentina. Che da questo stadio s’era portata via anche la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia. La squadra di Montella non ha avuto esitazioni, ha giocato con una personalità schiacciante, ma quello che è successo in questi 90 minuti va oltre una partita di calcio. La Roma è un manicomio, non ha più le sembianze di una squadra. Per rabbia e accanimento si sono salvati Florenzi (unico applaudito dalla Sud) e Ljajic, che è stato espulso negli ultimi minuti per doppia ammonizione. Tutti gli altri, capitano De Rossi in testa, sono rimasti schiantati e a fine partita, “convocati” sotto la curva, hanno preso insulti e minacce.
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