(A. Pugliese) – Tra le tante stranezze della Roma di ieri, c’è anche quella di un giocatore che parla a fine partita senza neanche aver giocato un minuto. E’ toccato a Morgan De Sanctis, uno a cui si affida spesso la Roma, soprattutto nei momenti di difficoltà. E pazienza se ieri in porta abbia giocato Skorupski e non lui, l’importante è trovare uomini pronti e voci intelligenti. E le prime frasi di De Sanctis sono proprio per il collega, vittima di un errore che ha ricordato la papera di Ballotta in un Lazio-Fiorentina del 2007-08. All’epoca segnò Pazzini, ieri Alonso. «Ma è stata una serata storta per tutti, Skorupski potenzialmente è un grandissimo portiere, avrà tutto il tempo per riprendersi».
COLPA DI TUTTI Già, per la Roma invece le possibilità di riprendersi sembrano sempre volatilizzarsi, volta dopo volta. «Non ci sottraiamo davanti alla responsabilità e ci sentiamo di averne, siamo i primi a non essere contenti di quello che stiamo facendo – continua De Sanctis -. Quando i tifosi manifestano disappunto è doveroso ascoltare il loro pensiero e la loro delusione. Ci hanno detto che vogliono 11 Garcia, per la personalità ed il carattere. Ma la loro frustrazione è anche la nostra, tocca a noi riportarli dalla nostra parte, con prestazioni e risultati». Quelli che, volta più volta meno, mancano oramai da circa tre mesi. «Le cause sono tante, non c’è un solo motivo. Stiamo cercando di di rimettere a posto alcune cose. Non è semplice, dobbiamo dare tutti qualcosa in più, la colpa è di tutti: di noi giocatori, ma anche dell’allenatore. Abbiamo i mezzi per fare meglio, dobbiamo solo ritrovarci».
BATOSTA Che poi ritrovarsi vuol dire anche darsi una scossa, essere degli uomini, tirare fuori un po’ di orgoglio. Più o meno, quello che hanno urlato i tifosi in faccia ai giocatori. «E’ una batosta incredibile, speravamo fosse la serata del riscatto, tenevamo all’Europa League – dice il portiere abruzzese -. Botte così sono difficili da assorbire. Oramai sono 4 mesi che non si vince in casa. Il motivo? E’ evidente da tempo, gli avversari giocano sempre alla stessa maniera: si difendono, cercano di non subire e sfruttano episodi che concediamo, per sfortuna, demeriti e disattenzioni. Ci restano 11 partite, dobbiamo difendere il secondo posto fino alla fine». Con o senza Totti? «E’ un giocatore stratosferico, ma non può più giocare ogni 3 giorni. Ha avuto un problemino in allenamento, il mister aveva paura si potesse far male». Tornerà con il Cesena, Garcia ora ha bisogno di lui più che mai.