(A.Tosi) – Nomen omen, direbbero i latini. Carlos Carbonero, mezzala destra-trequartista del Cesena, infatti è nero come il carbone, un gioco di parole che si sprecava tra biasimabili lazzi dei tifosi quando il colombiano scendeva in campo fino a qualche tempo fa. Infatti, Carbonero ha combinato molto poco nel girone d’andata per farsi riconoscere con altre sfumature, per esempio quelle che appartengono al suo bagaglio tecnico e atletico. Tanto che sul mercato di gennaio sembrava destinato a cambiare aria perché a Cesena non erano contenti di lui. Eppure il suo curriculum era (è) promettente: gli esordi in Colombia, tra serie B e serie A, poi il salto in Argentina fino a toccare il mitico River Plate di Ramon Diaz col quale Carbonero ha vinto il torneo di Clausura 2014 giocando stabilmente titolare e fatturando otto gol.
REGÌA ROMANA La convocazione al Mondiale brasiliano, con una presenza positiva nella vittoria che costò l’eliminazione al Giappone di Zaccheroni, ha accelerato la scorsa estate il suo approdo in Europa, ovvero in Italia, sotto la regìa della Roma come replica delle operazioni condotte in passato da Walter Sabatini per acquisire Paredes e Sanabria. Il piano è conosciuto: così Carbonero è stato parcheggiato in un club provinciale per farsi le ossa e non togliere al club giallorosso uno spot da extracomunitario. Ora il calendario vuole che le strade del colombiano, tra i migliori nel Cesena che ha imposto il pareggio all’Inter sul campo milanese, e quelle della Roma in crisi si incrocino proprio domenica sera allo stadio Manuzzi, il catino romagnolo dove la squadra bianconera vuole costruire la sua salvezza. Peraltro, Carbonero non si sente un ex. Della Roma conosce i giocatori più famosi, ma non è mai passato dalle parti di Trigoria. «La Roma è una squadra fortissima ha detto di recente Carbonero nella sua prima intervista italiana , verrà a Cesena per vincere dovendo difendere il secondo posto. Anche noi vogliamo i tre punti per inseguire la salvezza. Sarà una partita molto dura per entrambe le squadre».
CORSA, FISICO E TIRO Carbonero è arrivato a Cesena a fine agosto, fuori condizione e anche un po’ sovrappeso. Per questo motivo ha tardato ad ambientarsi, tanto che le sue prime apparizioni sono risultate molto scadenti. Gli è toccato il peggiore degli esordi, nello Stadium della Juventus che ha dilagato con un rotondo 30. Uno shock per questo ragazzo di 24 anni, molto timido ed introverso che però, in campo, dimostra di avere buona gamba e anche un fisico possente. In Colombia lo hanno accostato per velocità e resistenza a Juan Cuadrado, suo compagno di Nazionale: «Questi paragoni piacciono ai giornalisti e ai tifosi. Invero, siamo due giocatori dalle caratteristiche molto diverse » ha chiosato Carbonero che contro la Roma insegue il suo primo gol italiano. Il tiro, a dire il vero, non gli manca, per adesso è solo una questione di fiducia.