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GAZZETTA DELLO SPORT Italiane, un altro giovedì da leoni!

Ljajic
Ljajic

(F. Licari) – La «manita» no, non si può, perché c’è un maledetto derby (il 17° nelle coppe): almeno una tra Fiorentina e Roma non sopravviverà a questi ottavi di finale. Ma dopo il «cinque su cinque » nei sedicesimi, che ai nostalgici ha riportato alla mente gli anni 90, si può sognare un’Europa League il più italiana possibile. Un fantastico poker nei quarti, come non accade dal ‘99- 2000. Anche se il sorteggio non è stato amichevole. Con tutte le cautele del caso, soltanto il Napoli è favorito nella sfida con la Dinamo Mosca. Tra Montella e Garcia equilibrio totale per mille motivi, anche se la condizione recente (0-4 con la Lazio escluso) e il precedente di Coppa Italia lasciano pensare. Ha poco da sorridere l’Inter contro il Wolfsburg (2° in Germania). E peggio ancora il Torino al cospetto dello Zenit capofila in Russia (e club esperto di coppe). Coraggio però: superato il turno, dalle altre quattro sfide, escluso il derby di Spagna, non dovrebbero arrivare rivali fuori portata. Insomma, riprendiamoci (ancora) l’Europa.

FIORENTINA-ROMA Dal famoso k.o. con il City sono trascorse 16 partite: la Roma ne ha vinte appena 5, pareggiandone 10, perdendone soltanto una. Proprio quella con la Fiorentina, nei quarti di Coppa Italia, in gara secca all’Olimpico: un tremendo 0-2 con i giallorossi chiamati dalla curva a un gesto tribale, le scuse pubbliche. Fino a lunedì la percentuale sarebbe stata 55%-45% per i viola, dal gioco incantevole e concreto negli ultimi due mesi (9 vittorie e 4 pareggi): poi la Lazio ha spiegato che dagli improvvisi cali di tensione neanche la nuova Fiorentina è immune. È dal 2008 (semifinale di Europa League persa ai rigori contro i Rangers) che i viola non superano gli ottavi: l’anno scorso uscirono nel derby con la Juve. Dal 2008 (quarti di Champions persi con lo United) neanche la Roma supera gli ottavi in Europa. Sfida da tripla, assenze più pesanti per la Fiorentina.

WOLFSBURG-INTER La classifica di Bundesliga è peggio di quella italiana: il Bayern è 11 sopra il Wolfsburg e 20 avanti sul Borussia Moenchengladbach. Per aumentare il carico, lo Schalke (che ha terrorizzato il Real Madrid) ne ha 23 in meno: come si vede, le distanze contano fino a un certo punto. Non che i nomi dei tedeschi siano superiori, sulla carta, a quelli dell’Inter: solo che Dost (signor attaccante), Schurrle, De Bruyne, Luiz Gustavo, più Perisic (in panchina), danno l’impressione, al momento, di essere più squadra. Inoltre il Wolfsburg non perdeva da fine novembre (contro l’Everton), anzi era reduce da 8 successi e 2 pari, prima di cadere sabato con l’Augsburg. L’Inter non conquista i quarti dal 2011 (Champions, k.o. con un’altra tedesca, lo Schalke). Ritorno in Italia, da non sottovalutare, e 55% al Wolfsburg. Per ora.

NAPOLI-DINAMO MOSCA Kokorin, la promessa della Russia di Capello, e Valbuena, l’infaticabile trequartista di Deschamps, sono i pericoli per Benitez, ma neanche la Dinamo Mosca dormirà sonni tranquilli pensando a Higuain, Gabbiadini e Hamsik. Sarebbe ipocrita non concedere un vantaggio, in teoria, al Napoli: benché nei sedicesimi il Trabzonspor fatto a pezzi non fosse all’altezza dell’Anderlecht eliminato da russi. Motivazione in più: la Champions diventata ormai a rischio, causa affondo della Lazio. Naturalmente c’è da chiudere il conto in anticipo, per non soffrire poi a Mosca. L’anno scorso Napoli out ai quarti con il Porto. Diamo a Benitez il 55% di chance.

ZENIT-TORINO Questa è dura. Lo Zenit non è l’Athletic Bilbao, a cominciare dai nomi: Hulk, Witsel, Danny, per non dire quel Garay che era il centrale arretrato da prendere subito dopo il Mondiale. Lo Zenit è in testa al campionato russo con 7 punti sul Cska. Lo Zenit è alla quarta gara ufficiale dopo la sosta invernale: le altre tre le ha vinte tutte, compreso il doppio successo sul Psv nei sedicesimi. Ma il Torino segna da 14 partite consecutive, cosa importantissima nelle coppe, e ha perso soltanto 2 volte nelle ultime 17 occasioni. Ha dimostrato carattere (vedi Bilbao) e compattezza. Nel 2013 i russi sono usciti agli ottavi con il Basilea e, grazie a Spalletti, hanno memorizzato concetti calcistici italiani (e Criscito sarà in campo stasera). Gli diamo il 65%. Ventura lo sa, è dai sedicesimi che gli serve l’impresa.

RANKING E COPPE 2015-16 Paradossi delle coppe: al sistema Italia nel suo complesso conviene che sollevino il trofeo a Varsavia o l’Inter o il Torino, al momento fuori dalla zone coppe. Soltanto così aumenterebbe a 7 squadre il nostro contingente nella prossima stagione. L’altra strada per crescere è migliorare il ranking e recuperare la quarta squadra in Champions. La grande rincorsa comincia proprio dall’Europa League (dove un giorno iniziò la grande caduta).

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