(A. Pugliese) A volerci scherzare su, verrebbe quasi da dire che Rudi Garcia ha già centrato un altro piccolo record. Ma stavolta niente difesa impenetrabile, media-punti o striscia di vittorie consecutive, come successo nella scorsa stagione, piuttosto quella malattia un po’ indigesta che il tecnico francese ha definito «pareggite acuta». Già, perché in tutti i principali tornei europei (Premier, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1) non c’è una squadra in Europa che nel 2015 abbia pareggiato così tanto come la Roma: ben 7 volte in 9 gare.
A CACCIA DI MEDICINE Ma come tutte le malattie, a Verona oggi pomeriggio Garcia può ritrovare anche la medicina giusta, quella in grado di far guarire di colpo i giallorossi. O almeno di rimetterli in piedi. Già, perché poi di fatto questa Roma malata di pareggi in realtà rende meglio fuori (dove ha ancora un passo da Champions) che in casa, considerando che all’Olimpico non vince dal 30 novembre scorso (4-2 all’Inter), più di tre mesi fa. Proprio lontano da Roma, invece, sono arrivate le uniche due vittorie del 2015 della banda di Garcia, ottenute di misura a Udine (0-1, la partita che portò i giallorossi a -1 dalla Juve) e Cagliari (1-2). Di più, se ci si allunga a ritroso anche la terz’ultima vittoria romanista è sempre arrivata in trasferta, a Marassi, 1-0 sul Genoa.
PRESO IL BABY BORG Proprio Nainggolan, autore di un gran gol a Genova, dovrebbe ritrovare un posto da titolare oggi, nel momento in cui su di lui si concentrano sempre di più le attenzioni e le lusinghe della Premier League (Manchester United in primis, City a seguire). A proposito di mercato: il d.s. Walter Sabatini ha bloccato per la prossima stagione il talento Conor Borg, trequartista classe 1997 del Floriana (Malta), con una fugace esperienza italiana proprio con gli Allievi nazionali del Chievo. Ma oggi Garcia ha altri pensieri. Come battere la squadra di Maran? Magari rimettendo dentro ancora Totti e magari congelando, almeno dall’inizio, il serbo Ljajic. I ritmi non saranno altissimi, le corse ridotte al minimo, magari servirà un colpo di genio per risolvere la partita. Chi meglio del capitano giallorosso?
DA SCUDETTO A SCUDETTO Verona, intesa come sponda Chievo, non è mai stata poi una trasferta così benevola per la Roma. Lo scorso anno i giallorossi vinsero 2-0, poi però una sconfitta e 2 pari in 3 anni. Per tornare a sorridere bisogna risalire fino al famoso 16 maggio 2010, quando le reti di Vucinic e De Rossi fecero sognare i 20mila giallorossi accorsi al Bentegodi, salvo poi arrendersi al gol-scudetto per l’Inter di Milito a Siena. Oggi Garcia, senza proclami, si accontenterà di una vittoria per curare quella maledetta «pareggite acuta» e blindare il secondo posto.