(F. Licari) – Cercasi centravanti disperatamente. Cercasi uno alla Paolo Rossi, alla Baggio, alla Toni, uno di quelli che ti porta in finale mondiale. Uno che sai che segna di sicuro, tipo Altobelli, Graziani, Vieri, Schillaci, Vialli, Del Piero, Gilardino, gente che ci ha abituato fin troppo bene. Uno che nella classifica dei cannonieri azzurri possa guardare da non troppo lontano la mitica triade Riva (35 gol), Meazza (33), Piola (30), e il più giovane di questi, «Rombo di tuono», ha lasciato nel giugno 1974, cioè 41 anni fa. Uno che Conte, al momento, non ha all’orizzonte, ma sarebbe la svolta. E si vede dalla fatica nel comporre la lista degli attaccanti, dalle cifre stagionali, dallo «score» della Nazionale nella quale, dopo sei partite del nuovo ciclo, il goleador è Chiellini. Il più difensore di tutti. Non a caso, visto che il gioco del c.t. offre molteplici soluzioni offensive, con inserimenti delle mezzali come nella Juve, con difensori in agguato di testa, ma non c’è un Tevez.
I GRANDI VECCHI La classifica cannonieri del campionato è impietosa. Nei primi cinque posti ci sono tre argentini (Tevez, Higuain e Dybala), un francese (Menez), e poi Toni, splendido trentottenne a maggio, ma sul quale non si può più programmare un biennio azzurro. E subito dopo Di Natale, 37 anni, e Quagliarella, 32, finché non spunta finalmente Gabbiadini, 23 anni, quasi un Under al cospetto, 10 reti in campionato e 14 in totale, il primatista. La realtà è che i nostri attaccanti segnano poco: Zaza ha 10 gol stagionali nel curriculum (8 in Serie A), Immobile 11 (3 in Bundesliga), Pellè 13 (8 in Premier), Eder 12 (9 in campionato), e proseguendo la situazione non migliora: Destro 7 centri totali; idem Vazquez (con il terribile record di 9 tra pali e traverse, quindi la porta la vede ma è parecchio sfigato); Balotelli 4 come Okaka. Anche peggio scorrendo le date dell’ultimo gol. Pellè non va a segno dal 24 gennaio, Zaza dal 1° febbraio. È fresco di gol soltanto Eder, un gran gol all’Inter domenica scorsa. Vazquez è sottotono. Immobile è inesorabilmente scivolato tra le seconde linee del Borussia e sta meditando l’addio. Pellè non si ritrova più nel Southampton con l’anno nuovo.
LA MEGLIO COPPIA Nelle gerarchie di Conte, fino a oggi, la coppia fissa è stata Zaza-Immobile, sempre assieme in quattro partite tranne l’amichevole sperimentale con l’Albania (Destro-Giovinco) e Malta-Italia, quando l’«inglese» Pellè prese il posto dell’attaccante del Sassuolo visto che sarebbe stata una partita nell’area rivale: scelta premiata dal gol del debuttante del Southampton. Come nella sua Juve, i due sono vicini, incrociano spesso, con Zaza a giocare di sponda per lanciare Immobile in versione Graziani, cioè pressing, sacrificio in copertura, inseguimento del pallone. Coppia che sembra intendersi, anche se non ha un bilancio esaltante: una rete a testa. Delle 9 reti segnate finora, 5 sono di testa (2 Chiellini, 1 Bonucci, 1 Pellè, 1 Okaka, due da angolo), un rigore (De Rossi), due gran tiri (Zaza, Candreva) e uno scatto vincente (Immobile). Forse manca il gol manovrato in area.
GLI ASPIRANTI «Scomparso» Balotelli, in Canada Giovinco, in Argentina Osvaldo, sono arrivati dal campionato i due oriundi Eder e Vazquez: il sampdoriano, velocissimo, potrebbe essere il proiettile lanciato da Zaza, mentre il palermitano predilige la manovra e la sua specialità sono gli assist al millimetro (addirittura 8). Poi Gabbiadini che, negli ultimi tempi, ha mostrato un’incredibile facilità di tiro. Conte sembra indirizzato verso la Zaza-Immobile, almeno in Bulgaria, mentre con l’Inghilterra assisteremo a qualche esperimento. Per di più manca Pirlo, con 13 reti il cannoniere di questa Italia (assieme a Balotelli).
IMPRECISI E SFORTUNATI Dalle statistiche delle qualificazioni europee emergono inoltre un paio di dati interessanti: oltre a non avere una media gol da sogno (1,5 centri a partita, la Polonia comanda con 3,75 ma è tutto più facile se hai Gibilterra nel gruppo), ha scagliato pochi tiri in porta (16, la Svizzera 36), ma tanti fuori bersaglio (32) ed è la prima per pali e traverse (5). Un misto di imprecisione e sfortuna, combinata con l’assenza del goleador vecchi tempi. Rooney è quello che ha tirato di più in porta (13), il nostro primatista è Bonucci (al 55° posto con 3 tentativi), mentre Kroos è quello che ha fatto più tiri da fuori (12), con Zaza a quota 6. È il momento di aggiustare la mira.