(F. Oddi) – Il suo nome continua a circolare poco, in chiave mercato, almeno all’interno del Raccordo: Andrea Bertolacci, in comproprietà tra Genoa e Roma dopo due anni e mezzo al Lecce, difficilmente si rivedrà a Trigoria. Però continua a togliersi soddisfazioni: sarà lui questa sera a sostituire Marchisio nell’Italia di Conte contro la Bulgaria, titolare alla seconda partita in azzurro, in una gara di qualificazione all’Europeo, con tanto di investitura ufficiale nella conferenza della vigilia. Aveva esordito il 18 novembre nell’amichevole contro l’Albania, e giocava ormai in casa, al Marassi, lui che è al Genoa ormai dal 2012, portato da De Canio, che lo aveva svezzato in Salento, e sopravvissuto al suo esonero, dopo sole 9 partite. Con Gasperini è stato di nuovo amore: la difesa a tre dell’ex tecnico della Juventus Primavera permette al centrocampista di Spinaceto di inserirsi e cercare gloria in zona gol, cosa che gli è sempre riuscita bene, visto che a 24 anni ne ha già fatti 14 in A. Tra le migliori prestazioni stagionali, quella in Genoa-Juventus 10: un bel favore agli ex compagni, che però non hanno fatto molto per approfittarne. Era il 29 ottobre, il 18 novembre è arrivato l’esordio azzurro, coronamento di una lunga carriera cominciata nel 2006 in Under 16, quando Petruzzi lo portò sotto età negli Allievi Nazionali, preferendolo all’amico di sempre Florenzi.
CHE ESORDIO! Giocò bene quel giorno, Bertolacci – esterno sinistro in una linea a quattro cresciuta per tre quarti a Trigoria, con Cerci a destra e Aquilani al fianco di Parolo – 6,5 secondo la Gazzetta:«La superba palla per Cerci, il gran tiro sminato da Berisha: cose belle. Giocatore universale, perciò mai banale». Conte lo ha confermato ora che il gioco si sta facendo duro, la Roma segue la cosa a distanza. Il giocatore non ha mai spinto molto per vestire la maglia giallorossa, ritenendo più facile fare il profeta fuori patria, nessuno si è impegnato più di tanto per convincerlo del contrario: da 3 anni è in comproprietà, a giugno andrà risolta. La Roma aveva pensato di cedere già a gennaio la sua metà, investendo il ricavato per riscattare Nainggolan: operazione saltata, e il prezzo del belga è già salito. Ma potrebbe capitare anche a quello del centrocampista che Spalletti portò in panchina senza regalargli l’esordio, ora che è entrato nel giro azzurro, trovandosi come capitano quel Buffon a cui ha dato più di un dispiacere. La Fiorentina lo segue da anni, ma piace anche a Juventus e Milan: se la Roma non lo riprendesse, avrebbe modo di farsene una ragione.