(L.Calamai) – E’ una strana compagnia quella che sta sgomitando alle spalle della Juve. C’è chi pensava di poter vincere lo scudetto e oggi naviga in mezzo a polemiche e dubbi; chi ha sempre sperato di poter salire sul podio per mettere le mani sui soldi veri, quelli della Champions e chi guarda la classifica e si sente un clandestino a bordo. Ma non ha nessuna intenzione di tornare nella sua normalità. Cinque squadre si contendono l’altro campionato. Quello che non regala tituli ma una speranza per il futuro. Perché i portafogli dei nostri club, anche quelli più rock, non sono pieni e i contributi Uefa sono l’unico tesoro che può mettere a posto i conti. E garantire rinforzi seri. Ci sono otto punti di distanza tra la Roma (seconda) e Fiorentina e Samp. In altri tempi un abisso. Ma la musica è cambiata. Le candidate hanno tutte difetti e problemi. La squadra di Garcia è invecchiata insieme a Totti e ha sbagliato il mercato invernale; il Napoli non ha qualità in mezzo al campo e ha un Benitez con la valigia pronta; la Lazio ha tanti talenti ma ha sempre fallito il salto di qualità; la Fiorentina non ha mai avuto Pepito Rossi e ha dovuto accontentarsi di un Gomez al cinquanta per cento e la Samp sta rimettendo insieme il mosaico che il vulcanico patron si è divertito a buttare all’aria nell’ultima campagna acquisti. Insomma, la classifica è solo un’indicazione. Non ci sono sentenze già scritte.
I DIECI GIORNI DI GARCIA Sulla carta la Roma ha qualcosa in più. A cominciare dai punti sulla concorrenza. Ma il pianeta giallorosso è in fibrillazione. Quando un allenatore attacca la squadra (è successo dopo il mortificante 0-0 con il Chievo) vuol dire che ha esaurito tutte le armi convenzionali. Cosa provocherà questo delicato passaggio? O la squadra reagisce e si rimette in moto o la spaccatura diventa irreparabile. Tra dieci giorni sarà più chiaro il futuro della Roma. Il calendario propone la doppia sfida di Europa League con la Fiorentina e il delicato impegno all’Olimpico contro la Samp. La coppa, soprattutto, giocherà un ruolo importante. L’1-7 contro il Bayern in Champions ha minato le fondamenta del progetto scudetto giallorosso. Un’altra delusione europea azzererebbe dal punto di vista psicologico il vantaggio in classifica di Totti compagni. Ma se la Roma uscirà bene da questo passaggio allora si riprenderà il ruolo di grande favorita per il secondo posto.
PIOLI LANCIATO, BENITEZ NO La Lazio è la squadra che sta meglio. E Pioli è libero di fare gli scongiuri. Il titolo di formazione top è coinciso quasi sempre con un risultato negativo nel turno successivo di campionato. L’incertezza comanda sovrana. I biancocelesti hanno armi importanti: la classe di Felipe Anderson, l’esperienza di Klose, il genio di Candreva, la freschezza di Cataldi e l’abilità in cabina di regia di Biglia. Ma gli allievi di Pioli riusciranno a reggere la tensione? Come insegna il vecchio maestro Trap è facile arrivare in cima alla montagna ma è difficile sopportare il vento e il freddo. Il Napoli è più temprato, sa come si sopravvive a certe quote ma ha un progetto tattico monocorde. Ha un attacco formidabile (presto tornerà Insigne) ma poca qualità altrove. Higuain è uno che sposta gli equilibri, ma è sempre rischioso lasciare tutti i jolly in mano a un uomo solo. Sarà importante anche vedere come De Laurentiis e Benitez riusciranno a convivere. Un allenatore in partenza diventa spesso una figura ingombrante.
MIHA E MONTELLA SERENI Loro hanno meno speranze e, di conseguenza, meno pressioni. Mihajlovic, probabilmente, firmerebbe subito per un posto in Europa League. Un bel premio per una stagione da incorniciare. Ma proprio questa serenità, sommata al valore aggiunto che può garantire un campione ritrovato come Eto’o fanno della la Samp una mina vagante. La Fiorentina ha come obiettivo primario far alzare il primo trofeo a Diego e Andrea Della Valle. Ci sono 14 anni di astinenza da cancellare. Montella ha una rosa ricca e presto ritroverà anche Pepito. L’arrivo della primavera e i campi asciutti sembrano un invito a nozze per il tridente: Rossi e lo scatenato Salah, dietro a Gomez. Un attacco da Champions.