(D. Stoppini) Diciannove conferenze stampa dopo quel «vinceremo lo scudetto» che gli ha cambiato la vita romana, riecco Rudi Garcia. Quello vero, lo stesso che poi confessò come «bisogna essere anche un po’ attori, lo richiede il nostro ruolo». Quello che non fingeva ma dribblava, ieri a Trigoria, mentre provava a spiegare il perché del mancato acquisto di Salah: «Abbiamo scelto di prendere un giocatore per sostituire Destro (Doumbia, ndr) e un altro in grado di coprire più ruoli (Ibarbo, ndr): ora tocca a noi rimetterli in campo e a loro dimostrare che abbiamo scelto bene».
Doumbia almeno è tornato tra i convocati: sarà in panchina. «Ho fiducia nella Roma, dobbiamo ripartire dai 25’ finali con la Juve, dalla prova di Rotterdam e dal primo tempo col Verona. La Juve? Guardo a noi, possiamo solo difendere il secondo posto. Ma non abbiamo paura di nessuno, né davanti né dietro». In attacco potrebbe esserci ancora Totti: «Ha già giocato più di tutta la scorsa stagione? Abbiamo avuto partite in più e molte assenze, d’ora in poi avremo maggiori scelte. E spero di ritrovare lo stesso Gervinho del Feyenoord». Chiusura sul probabile rinnovo di Keita: «È un riferimento importante, in campo e nello spogliatoio». Non mentiva, Rudi.