(M. Graziano) – Notte di gala, di grandi numeri dieci. Notti per le quali vive uno come Carlos Tevez, titolare della maglia che fu di Sivori, Platini, Robi Baggio e Del Piero. Pressione? Macché, el Jugador del pueblo ne sentiva forse di più nelle sfide impolverate fra i pericolanti caseggiati di Fuerte Apache.
CHE STAGIONE! Sono 41 i gol in bianconero, 20 dei quali realizzati nell’attuale stagione. L’anno scorso, di questi tempi, erano quindici: il sedicesimo centro arrivò proprio il 2 marzo del 2014, a San Siro, contro il Milan. Specialista in gare che pesano, Tevez ha sempre inciso negli appuntamenti chiave fin qui affrontati. Doppietta al Malmoe, per esempio, nei 90’ d’esordio della fase a gironi di Champions League, poi gol da tre punti al Meazza contro un Milan fin lì parecchio convincente. E ancora: doppietta nello scontro diretto con la Roma, quindi ecco il timbro in Juve- Borussia, andata degli ottavi di finale di Champions. In mezzo, c’era stata anche la doppietta nella Supercoppa italiana poi persa ai rigori con il Napoli, nonostante Carlitos avesse realizzato il suo penalty. Insomma, difficile che l’Apache resti ai margini quando la posta in palio è di quelle che contano. Anzi, in generale parte quasi sempre a razzo quest’anno: dodici delle venti reti sono infatti arrivate nei primi 15’ delle due frazioni; sette nel quarto d’ora iniziale della gara, altre cinque nei primi 15’ della ripresa. Un dato che non sorprende, perché coinvolge il vero leader della Juventus, giocatore che azzanna subito l’avversario, inseguendo chiunque in ogni zona del campo, anche a ridosso di Buffon. E da vero trascinatore ha saputo sbloccare il risultato in dieci occasioni.
SELECCION NEL CUORE Inizia il periodo decisivo dell’intera stagione, e i giocatori sudamericani in particolare entrano anche nella fase fondamentale della corsa alla convocazione per la Coppa America, che si disputerà in Cile dall’11 giugno al 4 luglio. Appuntamento che Tevez insegue con ferocia da quando è rientrato nel giro della Seleccion, ovvero subito dopo aver vissuto solo da spettatore il Mondale brasiliano. «Però, non ce l’ho fatta a vedere la finale con la Germania, nemmeno in tv — raccontò proprio alla Gazzetta —, troppo doloroso non essere lì, a dare una mano al mio Paese». E «Cile 2015» è quasi certamente la sua ultima occasione di rappresentare l’adorata Argentina in una manifestazione ufficiale.
IL CONTRATTO Insomma, attendiamoci un Tevez bianconero motivatissimo, a testa bassa fino all’ultimo minuto ufficiale della stagione pur di entrare nella lista di Martino. E l’anno prossimo? Beh, il contratto con la Juve scade nel giugno 2016, anche se in effetti il popolo bianconero non nasconde una certa preoccupazione per il pressing del Boca, l’altro grande amore del 31enne fuoriclasse argentino. «Resta con noi fin quando vuole — ha precisato Marotta ai microfoni di GazzettaTv —, per lui vale lo stesso discorso di Buffon. Il rapporto è ottimo, si è inserito nella mentalità della Juve, assorbendo in pieno la storia del nostro club. E’ un grandissimo professionista, e quando vorrà smettere di giocare per noi, lo rispetteremo. Al momento non ci sono però i presupposti ».