(L. Franceschini) – Antonio Sanabria non è mai stato inserito da Garcia nella lista dei calciatori convocabili per una competizione europea. E quindi succede che mentre la prima squadra è in partenza per Firenze, il talento romanista vada in campo con la Primavera, nell’anticipo della 20a giornata. Con i quarti di Youth League (contro il City) alle porte, è anche un’occasione buona per fargli scaldare il motore. Rimanendo in tema di metafore, i giallorossi partono con le marce basse. De Rossi cambia già alla mezz’ora: fuori Ndoj, dentro Vestenicky. Qui cominciano le fortune della Roma: «Vieni Tony, abbassati», grida l’allenatore dalla panchina a Sanabria. E lui si scatena.
DEVASTANTE Vestenicky calcia fuori un rigore; Sanabria, invece, spalle alla porta si gira e buca De Lucia. L’unico modo per imporsi con i grandi, proprio come ha fatto Verde (10 gol in 14 gare), è lavorare sodo e segnare a grappoli. O facendo segnare, fa lo stesso: da un assolo di Sanabria nasce il corner che porta al 20 di Pellegrini. Più tardi il paraguaiano si ripete, stavolta con gli effetti speciali: «sombrero» a De Lucia ed appoggio a porta vuota per il talentuoso attaccante. Non c’è due senza tre: Di Livio conduce il contropiede, Sanabria detta il passaggio, salta il malcapitato portiere del Frosinone e conclude di sinistro. Visto, Garcia?