(D. Stoppini) – A pensarci bene, Davide Astori è il calciatore che più ha pagato il 2015 della Roma. È quello a cui è rimasto in mano il cerino, scavalcato da Manolas e Yanga-Mbiwa, senza molte possibilità di appello. Dici: sì, ma ha commesso errori gravi. Vero, qualcuno pure semplice da ricordare, leggi Palermo ed Empoli. Il punto è che è rimasto sotto una valanga nel momento sbagliato. E la valanga ha portato via tutto: le certezze sul riscatto, il posto da titolare, magari pure la fiducia in se stesso.
DIETRO NELLE GERARCHIE Strano percorso, strana evoluzione quella di Astori. Perché se c’è un difetto riconosciuto alla Roma di questa stagione, è la totale assenza di qualità nella partenza dell’azione, a cominciare da De Sanctis e passando per i difensori centrali. Suona come una barzelletta: c’era il greco, il centrafricano e l’italiano. Chi è il più bravo a impostare l’azione? Astori. Che però è scalato in terza posizione, nelle gerarchie di Rudi Garcia. Nonostante molti degli errori dell’ex Cagliari siano dovuti a un’impostazione di gioco non banale, comunque meno banale dei suoi due compagni di reparto. È anche qui che la Roma ha cambiato, strada facendo, i suoi ragionamenti, abbandonando la strada della tecnica e sposando quella della fisicità.
A COLLOQUIO CON RUDI Verona e il Chievo ora suonano come una nuova occasione. Magari anche per riconquistare Garcia, con il quale Astori ha avuto anche qualche scambio di opinione vivace. Nulla di eclatante, per carità. Ma l’ex centrale del Cagliari è stato uno dei pochi a prendere la parola, in uno degli ultimi confronti nello spogliatoio di Trigoria, esprimendo pubblicamente le difficoltà di squadra e in particolare del suo reparto nell’interpretazione del ruolo. Insomma, Astori ci ha messo la faccia: chiedere per capire, parlare per risolvere. Ora il resto dovrà farlo sul campo. La squalifica di Yanga-Mbiwa automaticamente gli riconsegna una maglia da titolare: vicino a Manolas, in linea teorica la coppia centrale titolare nell’immaginario collettivo dopo il forzato forfait di Castan di inizio stagione. Magari anche per dare seguito a un recente passato fortunato, almeno dal punto di vista dei risultati: nelle uniche due vittorie giallorosse in campionato del 2015, Udine e Cagliari, Astori era in campo da titolare.
RISCATTO LONTANO Chissà se un nuovo successo, domenica contro il Chievo, basterà a cambiare il segno della vicenda riscatto. Astori è in prestito dal Cagliari, ai 2 milioni di euro già versati la scorsa estate la Roma dovrebbe aggiungerne altri 5 a giugno per completare l’acquisto. Un’operazione che però la società ha al momento congelato. Non è scontato che Astori giochi in giallorosso anche la prossima stagione. Anzi, oggi è più facile pronosticare il contrario. I conti sono presto fatti: Manolas e Yanga-Mbiwa — non fosse altro che per questioni economiche — non si muoveranno, in organico tornerà il mancino Romagnoli e in società credono fortemente nel recupero a grandi livelli di Castan (che potrebbe essere convocato per la prima volta ad aprile, dopo l’intervento alla testa). In teoria ci sarebbe il tutto esaurito, là dietro. Hai visto mai, magari da Verona comincia un’altra vita. Magari il cielo del 2015 all’improvviso diventa sereno.