(C. Zucchelli) E venne il giorno in cui una romanista scrisse su Twitter: «W la pareggite». Continua a non vincere, la squadra di Garcia, ma stavolta il pari fa felici tutti i tifosi, che possono guardare al ritorno di Europa League contro la Fiorentina con più ottimismo. E pensare che l’errore di De Rossi, i due infortuni in meno di mezz’ora, il gol «di destro, come ha fatto non se sa» di Ilicic e il rigore sbagliato da Ljajic sembravano la premessa per una notte da incubo. E invece la Roma ha resistito, magari ispirata – come le avevano chiesto molti romanisti prima della partita – dalla prestazione del Psg a Londra. Non a caso, in tanti lo avevano scritto all’ex Marquinhos, che nel pomeriggio aveva twittato: «Un grande saluto a Roma e a tutti i romanisti per i tanti messaggi. Vi seguo dovunque e in bocca al lupo per questa sera».
LA NUTELLA Un tifoso in più, magari un portafortuna per una squadra che con la sorte sembra avere un conto aperto. Tanto che nell’intervallo Chiara scrive su Facebook: «Chissà chi si infortuna nello spogliatoio». Nel secondo tempo rientrano tutti, rientra anche Ljajic che si divora due volte il gol del pareggio. E mentre i tifosi della Fiorentina esultano («Avrà mangiato troppa Nutella?»), i romanisti non si stupiscono più di tanto. Scaramanzia o consapevolezza, bastava aprire i social network prima del rigore per capire che in pochi (per non dire nessuno) erano ottimisti.
ALDAIR E KEITA L’ottimismo, invece, c’è alla lettura delle formazioni, visto che Garcia sceglie di lasciare fuori Gervinho e Pjanic, due di quelli più discussi delle ultime settimane. La Roma però soffre ugualmente, la porta di Neto sembra stregata e «plavia» sintetizza tutto con un efficace: «Se sfaldano come il Philadelphia». Anche «Giovannino», in quanto a sintesi, non ha nulla da invidiare alla collega di tweet: la Roma soffre in difesa? E lui scrive: «Scàldate Aldair». Risposta: «Con questa difesa farebbe la sua figura». Di certo, un’ottima figura la fa Seydou Keita, sempre più leader di una squadra con un disperato bisogno di certezze. Se Benatia, da Monaco, si complimenta con lui e lo chiama «campione», Simone chiede di «fargli un contratto finché non diventa nonno».
PARI E FELICI Tempo, considerando che il maliano ha figlie piccole, ce n’è, mentre sembra finalmente finito il tempo in cui la Roma non riusciva a far fruttare i calci piazzati. Per la gioia, «Dandy» va in là con la memoria: «L’ultima volta che la Roma aveva segnato su calcio d’angolo ero talmente scioccato che presi i gettoni e chiamai casa». Magari, ieri sera, hanno chiamato casa anche i romanisti che erano al Franchi, felici loro, come tutti gli altri, per un pareggio che per una volta sa di vittoria. D’altronde, come scrive Luca «con tutti pareggi non si può vincere il campionato, ma l’Europa League sì».