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GAZZETTA GIALLOROSSA Re Pogba: è lui a fare la differenza tra Juventus e Roma

Pogba tiene lontano Keita: una sintesi del duello Juve-Roma
Pogba tiene lontano Keita: una sintesi del duello Juve-Roma

Il giovane centrocampista francese è il degno erede di Zinedine Zidane, l’ultimo francese ad essere protagonista assoluto in Serie A. Ma se Zizou aveva intorno a sé una squadra di autentici campioni (Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Davids, Del Piero e i connazionali Deschamps e Trezeguet), Pogba è la stella più luminosa della Juventus di Massimiliano Allegri. Non che i 15 gol di Tevez o le pennellate di Pirlo siano accessorie, ma il giovane Paul ha autenticamente dato alla Juventus la marcia in più che serviva dopo l’addio di Conte. Lo strapotere fisico, la pulizia delle giocate, i gol spettacolari quanto decisivi. Così il francese, arrivato a parametro zero dal Manchester United nel 2012, si sta trasformando da talento assoluto in campione.

DODICI PUNTI – Dopo il ritorno dello scontro diretto (giocato senza Pogba malconcio), la Juventus era avanti alla Roma di 9 punti. Il pareggio dei giallorossi col Chievo e la vittoria dei bianconeri sul Sassuolo ha dilatato le distanze a 11. A questi va aggiunto il vantaggio juventino negli scontri diretti. Praticamente 12. La sera del 6 gennaio era un solo punto. Il crollo romanista si è materializzato in due mesi e mezzo di pareggi, otto nelle ultime nove partite. Attacco asfittico e mancanza di cambio di passo, di un uomo in mezzo al campo che riuscisse ad imprimere l’accelerazione decisiva nei momenti cruciali della partita. E la Juventus quel tipo di giocatore lo ha trovato in Pogba. Il francese ha fatto volare Allegri, con 7 gol che hanno fruttato ben 13 punti ai bianconeri. Ha evitato la sconfitta col Sassuolo all’andata (+1), ha sbloccato e chiuso la gara con la Lazio (+3), ha sbloccato la gara col Napoli poi pareggiata da Britos e vinta col colpo di testa di Caceres in fuorigioco (0), ha sbloccato le gare contro Hellas e Chievo Verona (+6) e ieri sera ha regalato la vittoria col Sassuolo a quattro minuti dal termine (+3).

La grande differenza tra Juventus e Roma quest’anno nasce proprio dal centrocampo: ai 13 punti portati da Pogba, vanno aggiunti quelli arrivati grazie alle reti di Vidal (4 gol valsi 6 punti) e di Pirlo (3 gol da 9 punti). Ininfluenti le due reti di Marchisio. Le reti dei centrocampisti juventini hanno fruttato ad Allegri la bellezza di 28 punti totali. A questo centrocampo, Garcia risponde con 16 punti totali frutto dei tre gol di Nainggolan contro Fiorentina, Atalanta e Genoa (9 punti), le due reti di Pjanic a Parma e Inter (doppietta ai nerazzurri, 6 punti) e le due di Keita, decisivo per il pareggio alla Juve (1 punto). La differenza nel rendimento dei centrocampisti torna esattamente a 12 punti, proprio quelli che gli 11 (+1)  che dividono Juventus e Roma in classifica.

Rispetto alla Juventus di Conte, quella di Allegri a questo punto della stagione è indietro di 8 punti. La Roma di Garcia è peggiorata di 11 lunghezze. Alla 26° giornata, la classifica 2013-2014 recitava: Juventus 69, Roma 61. Oggi la Juventus è a 61, la Roma a 50. Per ambire concretamente allo Scudetto, ai giallorossi sarebbe “bastato” replicare la scorsa stagione. Una missione impossibile per Garcia vista l’assenza di uomini chiave come Benatia, Maicon, Castan e Strootman. Forse il conto per questa annata sotto le aspettative non va chiesta né al tecnico né ai calciatori, ma a chi ha sbagliato le valutazioni nella scorsa estate e nell’ultimo mercato.

Daniele Luciani 

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