(P. Taormina) – Da una settimana decisiva all’altra. Avanti così, senza respiro. Era decisiva la settimana di Dinamo Mosca-Napoli, ed è passata: il Napoli è ai quarti di Europa League. Sarà decisiva, molto di più, anche la prossima, o comunque lo saranno le due partite che aspettano gli azzurri: sabato vigilia di Pasqua Roma-Napoli; mercoledì 8 aprile Napoli-Lazio, semifinale di ritorno di Coppa Italia.
Che periodo. Ma è questo il momento per cui ci si prepara fin da luglio, il momento decisivo della stagione. Dentro o fuori. Per cuori forti e per squadre d’acciaio, se si riesce ad arrivare indenni, e vincitori, a maggio. Il convitato di pietra della sfida dell’Olimpico che riaccende il campionato dopo la sosta per le nazionali, è chiaramente la Champions League, e il pensiero di arrivarci, di potersi arrampicare fino al secondo posto che è lo spartiacque dell’annata: al di qua è stato un successo, al di là c’è il fallimento.
Roma-Napoli in tal senso è già un mini-spareggio, anche dopo mancano ancora nove gare alla fine del torneo, perché mette di fronte le squadre che più di ogni altra, tra le cinque pretendenti, hanno la necessità vitale di entrare in zona-Champions: per biechi motivi di sopravvivenza (senza gli introiti Uefa sarebbe impossibile per il Napoli e la Roma mantenere l’attuale monte-ingaggi). Benitez questo pomeriggio ritrova gran parte degli azzurri. E si prepara al grande rush di questo aprile. Perché pioveranno partite decisive ogni tre giorni. Già, perché dopo questa settimana decisiva, ce ne sarà subito un’altra: con Napoli-Fiorentina il 12 aprile e l’andata dei quarti di Europa League con il Wolfsburg il 16 aprile in Germania.
Senza respiro, un partita ogni tre giorni: destino dei primi della classe. È un Napoli fantasma, con il suo spirito sparpagliato in giro: l’ultimo degli azzurri a rientrare sarà Gonzalo Higuain, giovedì mattina. Nella speranza che il lavoro diplomatico di Rafa Benitez, che ha chiesto al ct dell’Argentina Martino di risparmiarlo nell’amichevole di domani notte con l’Ecuador, vada a buon fine e il Pipita non torni affaticato. Oggi Rafone contatterà nuovamente il suo bomber, ribadendogli la necessità di doversi riposare domani sera. In ogni caso, tornerà solamente all’antivigilia della supersfida. Ci sarà poco tempo per studiare, programmare, impostare, capire, selezionare, provare: Gabbiadini, Albiol, De Guzman, Hamsik (per la quarta volta in carriera, eletto miglior sportivo di Slovacchia), Mertens e Inler rientrano mercoledì mattina. Rudi Garcia, invece, è riuscito a far liberare prima dalla Costa d’Avorio Doumbia prima del previsto e così è stato. L’attaccante giallorosso che oggi dovrebbe già essere a Trigoria. Gli ultimi a rientrare saranno Pjanic e Nainggolan, che hanno ancora una partita da giocare con Bosnia e Belgio.
In questi giorni Benitez dovrà verificare le condizioni dei quattro uomini ancora in infermerie: Gargano sembra pienamente recuperato: senza di lui, contro Inter, Verona ed Atalanta, sono arrivati appena due punti. Un calo nettissimo nonostante il buon momento di forma di Inler. Ancora tutte da verificare le condizioni di Strinic anche se c’è ottimismo. Forze fresche necessarie: il Napoli è la squadra che ha giocato più di tutte in Italia (già 44 gare ufficiali) e Benitez dovrà necessariamente dosare le energie nelle prossime settimane. Con sagacia e prudenza.