(L. Pasquaretta) – Caos Marchisio: cronaca di una giornata surreale. Il giallo è sui referti. Dal dramma al sospiro di sollievo, dalla prognosi tragica del professor Castellaci («il referto dell’ospedale di Firenze parlava di lesione subtotale del legamento, ma ora siamo contenti») a quella ribaltata dello staff medico della Juve, che in tarda serata, dopo 3 ore di esami approfonditi intorno alle 23, ha escluso lesioni. «Claudio rimarrà a riposo per qualche giorno e le sue condizioni verranno quotidianamente monitorate» si leggeva nel comunicato della Juve. Carramba. Una barzelletta però che non fa ridere nessuno, confezionata in 12 ore di ordinaria follia, perché il principino potrebbe sperare in un recupero Champions.
C’ERA L’INFORTUNIO Sarà anche sparita «magicamente » la lesione al legamento, non la polemica feroce fra Antonio Conte e John Elkann. C’eravamo tanto amati. Titoli di coda fra Antonio e la Juve. Il caso Marchisio ha sancito la rottura fra Conte e la società bianconera, furibonda, arrabbiatissima. Durissima la presa di posizione di John Elkann, azionista di maggioranza della Exor, la holding che controlla la Juve, intervenuto a Milano a margine di una tavola rotonda. Il presidente della Fiat più che rispondere alle domande si è chiesto: «Bisogna capire come mai in Nazionale li fanno lavorare così tanto». Immediata dalla Bulgaria la risposta di Conte, scurissimo in volto: «Alla Juve questa domanda non me la faceva». E ancora: «A me dà fastidio chi cerca di mettermi contro il passato. Vivo sempre nella polemica. Sono amareggiato, è assurdo quello che è accaduto a Marchisio». E quando la Rai gli chiede se è peggio per la Nazionale o per la Juve questo stop del Principino, Conte si alza e sene va. In serata la controreplica di John Elkann: «Conte a Torino allenava, non si lamentava. In Nazionale fa il selezionatore. Sono due lavori diversi. Dopodiché se uno vuole passare come il ct con maggiori infortuni…». Puntini, puntini. E bordate assortite. Gigi Buffon ha cercato di fare il pompiere:«L’infortunio di Claudio è solo colpa del destino e non della nazionale».