(S.Carina) – Allarme Totti. Ieri il capitano giallorosso è stato costretto ad allenarsi in palestra per un affaticamento muscolare alla coscia sinistra. È in dubbio per l’allenamento odierno (dovrebbe svolgere lavoro differenziato) anche se alla fine farà comunque parte della comitiva che partirà per Firenze. Le sue condizioni precarie (soffre di sciatalgia) risolvono uno dei ballottaggi della vigilia che fino a ieri lo vedeva in lizza con Iturbe e Gervinho per due maglie. Il tridente anti-Fiorentina, a meno di sorprese (Verde spera), è dunque fatto. Totti in panchina e spazio a Iturbe, Gervinho e Ljajic. Toccherà quindi al serbo prendersi sulle spalle una squadra che fatica maledettamente a fare gol. Al momento quello giallorosso è il quinto attacco della serie A insieme a quello del Palermo con 38 reti segnate, dietro Juventus (53), Lazio (47) Napoli (46) e Inter (41). A preoccupare maggiormente è la striscia del 2015 che appare oramai inchiodata ad una media di un gol a partita. In Europa va leggermente meglio: 11 gol fatti in 8 gare (media 1,37) anche se nel dato influiscono le 5 reti segnate al Cska Mosca.
TOCCA AD ADEM Rispetto al campionato, la Roma cambierà abitudini in trasferta e, pur sostenendo la rifinitura in mattinata a Trigoria, effettuerà la conferenza stampa a Villa Medici, l’hotel scelto a Firenze per il ritiro. Vicino a Garcia, sarà presente Ljajic, goleador stagionale (9 reti) ed ex di turno (già in gol contro i viola il 25 gennaio scorso), anche se ha rischiato di non esserci per l’inchiesta Uefa. «Il diamante da sgrezzare», come lo definì il tecnico, ha finalmente iniziato a brillare di luce propria a tal punto che è a caccia del record personale di marcature in un club: con la Fiorentina toccò quota 16, con la Roma è arrivato a 15, col Partizan si fermò a 12. Aspettando Doumbia e Ibarbo, con Gervinho in evidente flessione, Totti non al meglio e Iturbe fermo al gol di Torino del 5 ottobre scorso, Ljajic rimane l’unica certezza in avanti. Ieri il serbo ha visitato l’AS Roma Store di Bufalotta: «Siamo un grande gruppo, lo dimostreremo», le sue parole.
CHIUDETE QUELLA PORTA Se l’attacco balbetta, le cose non vanno meglio in difesa. In Europa è dal 16 dicembre 2009 (Cska Sofia-Roma 0-3) che i giallorossi subiscono almeno una rete a partita. Non fa differenza che si giochi in casa o in trasferta, in Champions (14) o in Europa League (6): nelle 20 partite europee disputate dopo il successo esterno di sei anni fa in Bulgaria, la Roma ha sempre subito come minimo un gol a gara. Interrompere la serie, sarebbe il primo passo verso i quarti di finale. Anche perché avrà anche «poco appeal europeo» (Garcia dixit) ma mai come stavolta l’incrocio con la Fiorentina (arbitrerà lo spagnolo Lahoz) è diventato un crocevia vitale per la stagione della Roma. Il tecnico continua a ripetere che è fondamentale il secondo posto in campionato. Questo perché arrivare secondi equivale alla qualificazione diretta alla Champions e dunque sottintende la possibilità di non dover rimandare il prossimo mercato all’esito dei preliminari. Da quest’anno, però, anche la vittoria dell’Europa League regala il passaporto per il più importante torneo continentale. Domanda lecita: perché non farla diventare allora l’obiettivo primario? E’ chiaro che il percorso è più ostico ma vincere l’ex coppa Uefa permetterebbe anche di placare il malumore della piazza che viste scemate le velleità di scudetto all’inizio di marzo e dopo le delusioni maturate in Champions e coppa Italia, ora considera il secondo posto come il ‘male minore’ della stagione.