(U. Trani) – La Curva Sud boccia definitivamente la Roma che non c’è proprio più: fischi e insulti. Dopo 6 pareggi in casa, dove non vince dal 30 novembre (106 giorni), perde contro la Sampdoria. Il 2 a 0 dell’Olimpico, è il regalo di Mihajlovic alla Lazio che, con il successo di Torino, adesso è a 1 punto (ne ha recuperati 11 in 5 gare). Il secondo posto, dunque, è in pericolo. Anche perché Garcia ha ormai perso il controllo della situazione. La condizione atletica è indecente, il gioco non c’è e i campioni neanche. La differenza è anche nella campagna acquisti di gennaio: Ferrero prende Eto’o e Muriel, il club giallorosso Doumbia e Ibarbo. Basta vedere questa gara per rendersi conto del bluff di mercato proposto a Trigoria. Nelle ultime cinque partite, solo due gol realizzati.
ARCO PER LE FRECCE Garcia, nella notte peggiora, si aggrappa a Totti, assente giovedì al Franchi contro la Fiorentina. Nel 4-3-3 assegna al capitano il compito di dedicarsi alle due ali Iturbe e Gervinho. In più, per rendere il centrocampo meno statico, utilizza Florenzi da intermedio al posto dello squalificato Nainggolan. Mihajlovic, però, rinuncia alla spavalderia del suo sistema di gioco, in teoria identico a quello del collega, e difende sempre con almeno nove giocatori sotto la linea della palla, lasciando l’ex Okaka a combattere da solo contro Astori. I due esterni d’attacco, a destra Eder e a sinistra Eto’o, a turno si abbassano sulla linea difensiva che spesso comprende cinque uomini. Solo Torosidis accompagna l’azione, mentre Holebas è timido. Da quel lato si presentano a turno, De Silvestri, Soriano e il velocissimo Eder.
CHANCE SPRECATE Totti, più che da rifinitore, prova a lasciare tre volte il segno da centravanti. L’occasione migliore, nel recupero della prima parte, capita però a Gervinho, lanciato splendidamente dal capitano, in contropiede: Viviano devia in angolo. La Roma, però, rimane troppo lenta nell’impostazione. Iturbe prova a incidere con l’uno contro uno, ma sbaglia tutto. Pjanic si muove per non dare punti di riferimento, Florenzi aiuta i tre davanti inserendosi da dietro e Keita arretra per cominciare l’azione. Ma nessuno riesce ad alzare il ritmo. Così la Sampdoria ha sempre il tempo di sistemarsi ordinatamente dentro la sua metà campo.
SENZA EQUILIBRIO La Roma, dopo l’intervallo, sembra più disordinata che nel primo tempo. L’assetto si allunga e la difesa di conseguenza resta poco protetta. La Sampdoria, mai pericolosa per quasi un’ora, alza leggermente il suo baricentro. E, da azione di corner, Eto’o si fa restituire palla e, saltati Iturbe e Pjanic, entra in area per servire l’assist a De Silvestri che, in mischia e con la punta, realizza l’1 a 0. Garcia interviene con tre sostituzioni, ma la situazione peggiora. Fa subito uscire Totti e inserisce Verde, con Iturbe che va a fare il centravanti. E che, subito dopo, lascia il posto a Doumbia che si conferma impresentabile. Tatticamente la squadra è allo sbando: ecco pure Ljajic per Torosidis, per il 4-2-3-1, con Florenzi che chiude la gara da terzino. Mihajlovic si diverte. Gli basta la mossa più semplice, Muriel per Okaka, per chiudere il match. La Sampdoria non si preoccupa di difendere la rete di De silvestri: tre attaccanti restano in avanti e Muriel, scherzando in contropiede contro Yanga Mbiwa, prende il palo prima di segnare il 2 a 0, dopo la conclusione di Eder respinta da Astori. Il pubblico dell’ Olimpico fischia il crollo giallorosso. Keita si fa cacciare. I giocatori, per i tifosi, sono «mercenari». Che torneranno, però, qui giovedì per giocarsi, in Europa League, la qualificazione contro la Fiorentina di Montella. L’altro obiettivo, oltre al secondo posto ormai a rischio.