(A. Angeloni) – Hanno provato a salvare un uomo condannato. Dalla Sud il coro assordante: «Undici Garcia, vogliamo undici Garcia». E’ la sentenza dei tifosi contestatori. A inizio partita sbucano un paio di striscioni: «Garcia non si tocca: chi ci prova, calci in bocca» e «Mercenari, cambiate mestiere». Chiaro, no? I colpevoli sono quei «mercenari» dei giocatori e la società, secondo i tifosi, «assente». La prima minaccia, scritta, appare in Curva Sud appena la Fiorentina realizza il terzo gol, che stende definitivamente le ambizioni dei giallorossi: «Roma s’è rotta er ca… A presto». Chiuso il sipario, appuntamento a dopo, a disastro accertato. La grossa fetta del tifo organizzato si allontana, lascia il proprio posto. Molti tifosi ricompariranno a una decina di minuti dalla fine, il tempo utilizzato per urlare altri insulti alle statuine che continuavano a soccombere e non davano cenni di ripresa. A fine partita, fischi sonori e giù altri insulti, con la Curva tornata semi-piena.
LO SCORAMENTO – La squadra è in campo, distrutta. Non sa che fare: seguire il richiamo del popolo o scappare? Alla fine decide il buon senso. De Rossi e Totti guidano la banda, si dirigono verso i tifosi accusatori. Con loro, tanti altri calciatori, pure chi non è sceso in campo come De Sanctis e il capitano stesso. Dieci minuti di colloquio, durissimo. «Toglietevi la maglia, non ve la meritate». «C’avete rotto er ca..», «andate a lavorare» e «non ve fate superà dalla Lazio, altrimenti…». La squadra tenta di spiegare che non c’è nulla di studiato nel suo atteggiamento, che nessuno rema contro l’allenatore. Non ce la fanno e basta. Il faccia a faccia attenua leggermente quello che poteva essere uno sviluppo più drammatico. La squadra se ne va a testa bassa (Pjanic ad esempio era sceso nello spogliatoio prima per il lancio di un accendino), Florenzi scoppia in lacrime. «Quando i tifosi manifestano disappunto è doveroso prenderci le nostre responsabilità e ascoltare da vicino il loro pensiero e la loro delusione, che non posso fare a meno di dire che sono anche nostre», l’amarezza di De Sanctis. La contestazione finisce, il rischio è che prosegua questa mattina a Trigoria. La polizia è stata allertata. Anche ieri sera sono stati inviati alcuni blindati per presidiare la zona. La squadra è rimasta a cena all’Olimpico, poi il rompete le righe. Con il rischio ritiro, paventato ma poi evitato. Durante la partita e nel finale è successo altro. Un tifoso dopo un’ora di gioco ha scavalcato la vetrata dei Distinti e ha provato a invadere il campo. Fermato subito dagli steward e dalle forze dell’ordine. Prima della fine del primo tempo, Nainggolan, in tribuna perché squalificato, ha risposto a tono a un paio di tifosi che lo stavano insultando. E anche il dg Baldissoni è stato oggetto di critiche in Monte Mario. Un tifoso voleva avvicinare il dg e lui lo ha ascoltato: la critica mossa era che anche Baldissoni sarebbe dovuto andare sotto la Sud.