(A.Angeloni) – Da chi si riparte? Non si sa, ma già che si parli di ripartenza, è un buon inizio. Comunque vada. Sia se la squadra guadagnerà un posto per la prossima Champions sia se, a maggior ragione, dovesse mai accontentarsi (sarebbe un disastro) dell’Europa League. Sempre di Europa si tratta ma con una differenza di una quarantina di milioni, euro in più euro in meno. E soprattutto, si riparte da Garcia? Tutto è in bilico ma il fatto che la piazza sia con lui invita a pensare che – a meno di un ulteriore tracollo – almeno l’attuale tecnico possa riacquisire la tranquillità della passata stagione, che l’ha portato a essere protagonista e determinante per e con la squadra. E’ chiaro che gli interpreti dovranno essere diversi.
1) Per una questione di motivazioni. 2) Per una questione di età, visto che questa rosa andrà svecchiata 3) Alcuni elementi scelti, o magari imposti, dovranno necessariamente cambiare aria, per sopraggiunti (e non previsti) limiti tecnici e/o fisici.
LE MOTIVAZIONI – La spinta è il motore di ogni gruppo. Maicon ha funzionato, al di là dei suoi problemi al ginocchio, l’anno prima del mondiale. E’ un esempio, chiaro, ma a Roma adesso c’è bisogno di gente affamata, oltre che forte. De Rossi, un altro esempio. Troverà Daniele lo stesso sprint di quasi due anni fa? C’è in ballo il discorso Usa, tutto verrà deciso a fine stagione. Se resta è perché vuole, perché vede un futuro giallorosso senza doversi trascinare e senza sentirsi sopportato. Le motivazioni investono anche giocatori come Pjanic, su cui verrà fatto pure un ragionamento legato alle offerte di mercato (specie senza l’accesso in Champions). Chi non vuole partecipare, insomma, sarà accompagnato alla porta.
NON HO L’ETÀ – Lo svecchiamento è un altro aspetto necessario per ripartire. E questo coinvolge più di un giocatore. Di De Sanctis, si sa. Resta come secondo e verrà preso un titolare vero, Skorupski non è adeguato. Per Maicon incombe l’età oltre ai problemi fisici: si va alla caccia di un terzino più brillante, vedi Bruno Peres. Cole ha dimostrato di non poter più granché e Holebas entrerà nella lista dei rivedibili, anche se come alternativa a un titolare potrebbe anche funzionare. Ma una cosa è certa, la Roma dovrà reperire sul mercato almeno tre terzini, con l’inconveniente che chi c’è ora non sarà facile da piazzare. Anzi. Pure Totti non ha l’età, ma per lui il discorso è diverso. La società non dovrà puntare tutto sul capitano e questo lo sa anche Garcia, oltre che Francesco. E Keita? Doppio ragionamento: età e motivazioni, la sua presenza non sarebbe dannosa. Spolli forse se ne andrà rischiando di non giocare nemmeno un minuto.
LIMITI TECNICI – Poi c’è tutto un mondo di calciatori dal rendimento più o meno fallimentare, sui quali verranno prese decisioni anche drastiche. Ecco l’elenco dei – per essere buoni – rivedibili: Skorupski, Torosidis, Astori, Yanga Mbiwa, Iturbe, più Doumbia e Ibarbo. Sono calciatori che, prevedibilmente, potranno essere rigenerati da un altro allenatore. Ad occhio e croce, ma è impossibile saperlo ora, la Roma ripartirà – al netto dei vari giovani di belle speranze Paredes, Sanabria, Ponce e Uçan – da Ljajic, Strootman, Verde, Manolas, Florenzi, forse Nainggolan, forse Pjanic (la loro posizione oscilla in base alle leggi di mercato) e Totti, che ha bisogno di un Doumbia vero o di un altro Doumbia, da Gervinho se sarà ancora Garcia l’allenatore della Roma. Tutto è in divenire, una cosa è certa: sarà un’estate molto calda.