(M. Bellinazzo) – Non ci sarà di certo la bagarre che ha caratterizzato la scorsa estate l’assegnazione dei diritti tv per il campionato di calcio di Serie A. Ma la partita per i diritti di trasmissione in tv in Italia della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana per il 2015-2018 è ben lungi dall’essere senza insidie. Prova ne sia che il bando predisposto dall’advisor Infront per la Lega Calcio è andato a vuoto e le speranze sono ora legate alla trattativa privata con i pretendenti chiamati a presentare la loro offerta all’assemblea di Lega che si terrà giovedì 9 oppure venerdì 10 aprile.
L’unica a rispondere al bando di Infront è stata Mediaset, ma con una cifra inferiore al valore a base d’asta. Sky, dal canto suo, non si è interessata alla questione. La rosa di broadcaster si è così ora ridotta a tre: oltre alla stessa Mediaset, ci sono Rai (in lizza anche per il pacchetto radio con base d’asta portata rispetto al triennio 2012/15 da 280 a 320mila euro) e Discovery-Eurosport. Certo, se per Rai e Mediaset la partecipazione al bando non può destare particolari sorprese, quella di Discovery è in fondo una novità. Del resto, è anche vero che il broadcaster americano guidato in Italia da Marinella Soldi ha senz’altro messo nero su bianco la sua voglia di investire in Italia comprando, dal Gruppo L’Espresso, All Music: società editrice di Deejay Tv, emittente posizionata al numero 9 del telecomando sulla piattaforma digitale terrestre in chiaro.
Tornando invece all’offerta a bando, per il pacchetto L, quello per internet e telefonia mobile (con base d’asta aumentata da 500mila a 540mila euro), la trattativa vede invece coinvolta Telecom (la quale attraverso Tim ha rinnovato da poco il contratto di title sponsor della Serie A per il prossimo triennio per circa 50 milioni). Le trattative private hanno avuto inizio il 23 marzo (il 6 marzo è scaduto il bando Infront). I broadcaster hanno subito messo le mani avanti, chiedendo un abbassamento delle pretese economiche. L’incremento auspicato dai presidenti della Lega di Serie A era in effetti di circa il 40% rispetto al contratto sottoscritto dalla Rai nel triennio precedente pari a una media annuale di 20,5 milioni. La base d’asta del triennio 2015/18 era stata fissata a una media stagionale di 28 milioni di euro (nel dettaglio il prezzo minimo era stato fissato a 26 milioni nel 2015/16, 28 milioni nel 2016/17 e 30 milioni per nel 2017/18). A questo punto però, vista a la contesa a tre e la presenza di un terzo incomodo come Discovery, è lecito pensare che la gara potrebbe comunque portare a un incremento degli introiti per la Lega rispetto al passato.
Con la vendita dei diritti di Coppa Italia e Supercoppa Italiana sarà quindi sostanzialmente conclusa l’assegnazione dei diritti di trasmissione televisiva per la Serie A, con un incasso complessivo di oltre 1,2 miliardi all’anno e un incremento del 20% rispetto al periodo 2012-2015 per il solo campionato di calcio. Su questo fronte, la vendita a giugno dello scorso anno dei pacchetti principali a Mediaset e Sky ha garantito alla Lega introiti per 945 milioni a stagione per un budget triennale di 2,8 miliardi.
Ad ottobre 2014, invece, la Lega di Serie A ha assegnato il contratto per la vendita all’estero dei diritti tv. A vincere l’asta per questi diritti, sempre per il triennio 2015-18, è stata Mp & Silva che già detiene l’attuale pacchetto tv. Rispetto al precedente accordo che assegnava alla Lega 117 milioni di euro all’anno di media, la società di Riccardo Silva garantirà ora complessivi 557 milioni per una media stagionale di 185,6 milioni (con un incremento del 60%). Un successo per l’advisor Infront che ha visto così scattare il rinnovo automatico del mandato in vista del triennio 2018/2021 per il quale era stata posta come condizione quella del raggiungimento di incassi pari ad almeno un miliardo e 40 milioni annui nel triennio 2015/18.