(A. Giuli) – Eccoli lì, adesso, gli psicotici, tutti riuniti a convegno per festeggiare i vent’anni dall’esordio del capitano in prima squadra. Sono gli stessi che una domenica sì una no vanno dicendo: basta con la Roma a misura di Totti, pensioniamolo; e una domenica no una sì vanno ridicendo: meno male che c’è lui a riacciuffare la Lazio con due capolavori da eterno pischello, guai a metterlo ai margini. Il punto è sempre lo stesso: non si rottama l’anima di una squadra, ma certo il corpo invecchia, e quello sì che va rinnovato. Dateci pure di moderati, ma noialtri infrequentabili la pensiamo come il vecchio Msi riguardo al Fascismo: non rinnegare, non restaurare. Nella Roma del futuro Francesco Totti c’è, e non in effigie, ma al centro del palcoscenico vogliamo un degno successore.