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CONFERENZA STAMPA Garcia: “Mi farò da parte quando i giocatori non mi seguiranno più. Roma è la piazza più difficile al mondo”. Keita: “Nei momenti difficili i campioni rialzano la testa”

Roma-Fiorentina conferenza Garcia e Keita
Roma-Fiorentina conferenza Garcia e Keita

Il tecnico della Roma Rudi Garcia ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, ritorno degli ottavi di Europa League (ore 19.00). Al suo fianco ha parlato in conferenza anche il centrocampista Seydou Keita.

Domanda per Keita: E’ questo il momento più difficile della stagione? 

“Si, credo sia il momento difficile questo. Ma domani abbiamo una buona opportunità. Si alternano alti e bassi, i campioni in questi momenti alzano la testa. Già da domani le cose possono cambiare e possiamo ottenere la qualificazione”.

Domanda per Keita: Aspetto ambientale dopo i fischi contro la Samp, cosa consiglieresti ai tuoi compagni data la tua alta esperienza? 

“Per me un club è formato da calciatori, allenatore, società e tifosi. Se domani vince la Roma, vincono soprattutto i tifosi, è normale che ora siano arrabbiati, non stiamo rispettando le aspettative, ma chiedo loro di non lasciarci e sostenerci, domani vinceremo ma avremo bisogno del loro aiuto. È difficile giocare quando si è fischiati, succede anche ai campioni, io non sono la Roma, io potrei essere in un altro club domani o addirittura smettere di giocare, ma i tifosi ci sono sempre”.

Domanda per Garcia: È cambiato qualcosa con la piazza?

“Volevo tranquillizzare la piazza, io non sarà mai un peso per la Roma, ho imparato a innamorarmi di questa squadra, quando sentirò che non sono più utile o una plusvalenza al club per ottenere vittorie o trofei, mi farò da parte, finché i giocatori mi seguono e vengo ascoltato, io devo assecondare il mio sogno di vincere qui, perché sono venuto per questo, voglio vincere qui dopo aver sognato di farlo, con questa squadra in questa piazza che è la più difficile del mondo. Io sono inflessibile, soprattutto su me stesso, questo è importante. Ogni anno facciamo i conti, faremo i conti a fine stagione o all’inizio della prossima”.

Domanda per Garcia: È volata veramente una sedia nel confronto con la squadra?

“Ho sempre detto che lo spogliatoio è sacrosanto e tutto quello che succede dentro rimane lì. Nello spogliatoio non ci sono sedie, ma solo panchine”.

Domanda per Keita: Cosa è cambiato nella Roma in questi mesi?

“Quello che è cambiato è che nel calcio, come nella vita, si alternano momenti positivi e negativi, ora stiamo fallendo diverse occasioni, è cambiato che la palla non entra, dobbiamo continuare a lavorare per cambiare le cose”.

Domanda per Garcia: Perché difficilmente rinuncia a Gervinho? E l’utilizzo di Iturbe?

“In Europa Gervinho ha segnato tanto. Iturbe è stato fuori molto tempo, poi abbiamo avuto altre defezioni in attacco, Gervinho è lo stesso giocatore che faceva alzare il giocatore la scorsa stagione, deve ritrovare in campionato il suo livello europeo, a Rotterdam ci ha aiutato un po’ per gli ottavi di finale. Iturbe è un caso differente, si è sempre dovuto riprendere da infortuni, se non è sempre al 100% non riesce a esprimere le sue qualità, ho fiducia in questi due giocatori, come negli altri”.

Domanda per Garcia: Quali sono stati gli errori di questo ultimo periodo?

“Io non cado mai nell’euforia e nel catastrofismo, sono sempre misurato, tranquillo e sereno. Come ha detto Keita, dopo la pioggia viene il sole, dobbiamo rifar salire la squadra, dobbiamo lasciare i giocatori tranquilli, io mi prendo tutta la colpa, ma loro devono giocare con l’aiuto, faremo i conti a fine stagione, sembra che lottiamo per la salvezza, ma abbiamo la voglia di superare il turno e andare avanti, è l’unica motivazione che abbiamo domani. Se abbiamo un po’ di successo la gara andrà bene, dobbiamo concentrarsi su questa e basta”.

Domanda per Keita: Il mister ha detto che questa è la piazza più difficile del mondo. Sei d’accordo?

“E’ chiaro che le critiche sono normali. E’ giusto accettarle, io in questo momento non sonon contento ma come ho detto dopo le cose negative arrivano le cose positive. A livello di pressioni ci sono due fattori: stampa e tifosi. Loro possono aiutarci a vincere la partita, mentre i giudizi della stampa sono meno importanti, perchè cambiano a seconda dei risultati. Quello che mi preme è vincere domani insieme ai tifosi”.

Domanda per Garcia: In cosa Roma è la piazza più difficile del mondo?

“Voi lo sapete meglio di me, perchè ne fate parte. Ora non è importante, è importante la squadra. A fine anno parleremo di tutto se volete”.

Domanda per Garcia: Molte squadre hanno ormai capito come giocate, lo ha ammesso dopo la Samp anche De Sanctis. In queste settimane ha pensato col suo staff di cambiare modulo per avere più possibilità di finalizzazione?

“Abbiamo usato tre moduli di gioco. Non è questo che cambia qualcosa. Cambia se si riesce a segnare come ha detto Keita. Due giorni fa abbiamo perso una partita dove abbiamo giocato molto meglio di altre partite dove avevamo pareggiato. Finchè avremo occasioni sono tranquillo. Il problema della sconfitta di due giorni fa è che arriva dopo tanti pareggi, altrimenti per come è arrivata poteva succedere.Il problema è che è arrivate dopo gare di basso livello. C’è da appoggiarsi sulle cose buone che facciamo e vinceremo le partite solo se ci appoggiamo sul gioco. Va bene il carattere, l’orgoglio ma il gioco è fondamentale”.

Domanda per Garcia: Gli ultimi allenatori se ne sono andati via per scelta. Questa è una piazza difficile specificamente per gli allenatori?

“Non lo so, può esserlo anche per i giocatori. Io non mi arrendo ai primi momenti di difficoltà e spero che ce ne siano tanti anche in futuro, anche se non in questa stagione perché ne abbiamo già avuti tanti. Finchè non finisce la stagione io ci sarò spingerò i giocatori e come ho detto sarò io il primo a lottare”.

La Redazione di GazzettaGialloRossa.it

 

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