(F. Bianchi) – «Mai più sotto la curva»: questo l’ordine del Viminale dopo le “scene scellerate” di giovedì scorso, coi giocatori della Roma costretti alla gogna dagli ultrà sotto la curva Sud la termine della batosta di Europa League con la Fiorentina.
Scene che hanno fatto il giro d’Europa e che non sono piaciute affatto ai vertici di Palaazzo Chigi. Per questo l’Osservatorio del Viminale ha indetto subito una riunione d’urgenza, per evitare che questi comportamenti si possano ripetere. «La contestazione ai giocatori spesso succede solo in Italia», ha detto Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori (Aic) ed ex giocatore della Roma. Con lui c’era il portiere giallorosso Morgan De Sanctis, consigliere federale in quota Aic: De Santis aveva chiesto un aiuto alle istituzioni, voleva sapere come dovevano comportarsi i calciatori in questi casi. E Giovanni Malagò, n.1 dello sport italiano, aveva subito appoggiato la sua richiesta: «Trovo che De Sanctis abbia perfettamente ragione. Tutto mi si può dire eccetto che sono uno che si tira fuori dalle responsabilità, ma sono le istituzioni del mondo del calcio che devono onestamente dare le giuste indicazioni sulla base anche di quelle che sono le normative sull’ordine pubblico. Se qui ogni soggetto delle istituzioni si mette a parlare dei singoli mondi, si rischia di fare confusione, anche perché oggi chi viene eletto ha oneri e onori e questa è tutta una partita del mondo del calcio, della Federazione e delle Leghe».
La risposta è arrivata dal summit pomeridiano al Viminale: due ore di riunione, con i vertici dell’Osservatorio (Intini, Forgione e Massucci) e i rappresentanti di Coni (Diego Nepi e Tessier), Federcalcio (Lotito: Tavecchio e Uva erano impegnati altrove), Lega di serie A (Brunelli), Roma Calcio (il dg Baldissoni), Aic (Tommasi e De Sanctis) e il procuratore federale Stefano Palazzi. La decisione, come detto, è di evitare ai calciatori qualsiasi umiliazione. La Roma sarà la prima ad adottare questa linea. Ma, come ci ha spiegato Massucci, «ora sarà necessario che Figc e Leghe diano anche una copertura regolamentare, in modo che non si debba decidere di volta in volta». Il problema infatti riguarda anche i campionati minori, fra chi “riceve” gli ultrà negli spogliatoi e chi deve togliersi la maglia per “indegnità”. «Siamo soddisfatti di questa riunione – ha ancora detto Massucci – perché certi episodi non si dovranno mai più ripetere e i calciatori, ricordiamolo, di questi comportamenti sono le prime vittime e non si può lasciare la decisione a loro». Resta una domanda: perché il funzionario di polizia non ha impedito ai romanisti di andare sotto la Sud? Che ci stava a fare giovedì sera all’Olimpico?