Al cuore si comanda. Massimo Ferrero al suo ha comandato da giugno scorso di finirla di tifare Roma e gettarsi anima e core nel blucerchiato. Il cuore matto del Viperetta non ha “banfato”, ha risposto “obbedisco”. «Certo, resto romanista, e la mia prima partita allo stadio con mio nonno era della Roma – ha raccontato ieri Ferrero dall’aeroporto di Abu Dhabi, di ritorno dalle ferie a Mauritius – Ero tanto piccolo che non ricordo neppure l’avversario, posso dirvi che la Roma era quella dell’argentino Manfredini (Pedro, in giallorosso dal 1959 al 1965) e che quel match non l’ho visto finire perché mi sono addormentato… Oggi però amo solo la Samp&Doria e domani sera spero di cantare “Grazie Roma” per i 3 punti che ci siamo presi».
Senza contare che è un derby pure per Mihajlovic, che vive a Roma, e per Alessio Romagnoli e Lorenzo De Silvestri, entrambi romani doc. E pure per Okaka, lui romano d’adozione: Bruno Conti per farlo esplodere bambino tra i giallorossi offrì un lavoro a Trigoria ai suoi genitori, unica strada per farli trasferire tutti da Perugia. Se non è amore questo. «All’Olimpico avrò tanti amici giallorossi: tutti artisti, perché gli artisti tifano Roma, pochi Frosinone – scherza Ferrero – ci sarà Tognazzi, Claudio Amendola, Favino e altri del cinema. Amici cui la Sampdoria proverà a dare un dispiacere».
Fonte: Il secolo XIX