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TOTTI STORY 28 marzo 1993, ore 16.43: l’esordio (VIDEO)

Brescia-Roma 0-2

Ore 16.43 del 28 marzo 1993. E’ la 25esima giornata del campionato di serie A. Allo stadio Rigamonti il risultato tra Brescia e Roma è fermo sullo 0-2 per i giallorossi. Un fine settimana come tanti altri: Caniggia e Mihajlovic sbloccano il risultato, i tifosi esultano, ma sono ancora ignari di quello che gli riserverà il destino. In futuro qualcuno avrà pensato di essere stato fortunato ad essere lì in quel momento, ma forse alle ore 15 di quel 28 marzo ancora non lo sapeva. E’ il minuto 87′, è quasi fatta, i tre punti sono in tasca e Vujadin Boskov decide di dare una chance ad un sedicenne al rientro da un brutto infortunio al ginocchio: è Francesco Totti. E’ la sua prima presenza in serie A. E’ l’inizio di una storia che ha portato un figlio di Roma da una fredda panchina in una provincia lombarda, all’Olimpo della Capitale. A fargli spazio è Rizzitelli, un’altra gloria giallorossa passata, come la lira e gli stadi pieni, ma non come Totti. Il bimbo di Roma. Nessun gladiatore, nessun imperatore. Solamente un 16enne dai capelli lunghi e la fascetta in testa che un bel giorno di 20 anni fa ha deciso di lasciare un segno profondo nella storia del calcio e sulla pelle di una città intera.

BRESCIA-ROMA 0-2

28 marzo 1993
ore: 15:00

BRESCIA: Landucci, Brunetti, Rossi M., Domini, Paganin, Bonometti, Sabau, Schenardi (30’st Piovanelli), Raducioiu,
Hagi (5’st Negro), Giunta.

A disp.: Vettore, Marangon, Quaggiotto.

All.: Lucescu.

ROMA: Cervone, Benedetti, Petruzzi, Mihajlovic, Comi, Garzya, Aldair, Bonacina, Giannini (39’st Salsano), Caniggia,
Rizzitelli (43’st Totti).

A disp.: Zinetti, Rossi, Muzzi.

All.: Boskov.

Arbitro: Boggi di Salerno.

Reti: 23’pt Caniggia, 27’pt Mihajlovic.

Spettatori: 7.621, incasso L. 220.735.000, abbonati 4.888, quota L. 177.821.376.

Note: ammoniti: Garzya, Brunetti, Domini, Comi. Antidoping: Hagi, Piovanelli, Benedetti, Bonacina.

LA PARTITA

L’ESORDIO DI FRANCESCO TOTTI

L’ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA

La Roma si allena e ci scappano due punti

Brescia vs Roma 0 a 2, arbitro Boggi, marcatori: Caniggia, Mihajlovic. Boskov a Brescia tiene a riposo Haessler in vista di San Siro e scopre una squadra saggia e vincente.

BRESCIA . Non finisce di stupire questa Roma passaguai: piu’ gliene capitano da qualche tempo a questa parte, piu’ la squadra di Boskov da’ l’ impressione d’ aver trovato un vaccino buono per ogni malanno, capace di dare al gruppo una sicurezza ed una continuita’ che non s’ e’ mai sognata, neanche quando l’ ambiente esterno sembrava sorreggerla con ogni prodigalita’ . Ora azzecca perfino il suo turnover, un turnover all’ amatriciana. C’ e’ il Milan alle porte, un Milan che l’ aspetta con tanta voglia di vendicare quella tal serata dell’ Olimpico, e Boskov, gia’ afflitto dalle squalifiche importanti di Piacentini e Carnevale, trova addirittura il modo di far tirare il fiato a Tommasino Haessler. Come? Rimpastando tutto. Inventando una squadra imbottita di difensori, buona sulla carta piu’ per le barricate che per una partita a tutto campo, e la scopre saggia e misurata, disposta a farsi prendere per mano da un Giannini che non sbaglia una palla che sia una, concreta per linee esterne con un Mihajlovic finalmente somigliante a quello della Stella Rossa, sicura in Cervone, addirittura micidiale in Caniggia. Una Roma che non t’ aspetti, con questo tipo di contenuti. Una Roma che certamente non s’ aspetta un Brescia che sembra una svagata Vispa Teresa anziche’ un gruppo che dovrebbe andare in campo con una scimitarra tra i denti per avere ancora speranze di salvare la ghirba. E’ floscia la squadra di Lucescu di questi tempi, vive delle fiammate di un Raducioiu del quale non ce la sentiamo di parlar male neanche se sganghera conclusioni improbabili perche’ ce la mette proprio tutta e fa tutto bene fino all’ ultimo colpo, non trova in Hagi, oramai ridotto allo stato di fiammifero usato, quell’ ispiratore che sarebbe dovuto essere. Per una ventina di minuti, dopo aver rischiato d’ acchito su un colpo di testa di Tempestilli ribattuto alla meglio da Landucci, i padroni di casa tengono ben stretta in mano l’ iniziativa, ma non ne cavano che due sberle dalla distanza di Hagi (11′ ) e Raducioiu (18′ ) sulle quali il portiere romanista mette le ali. Senza dimenticare che al quarto d’ ora l’ arbitro Boggi, sicuro emergente che ieri s’ e’ inabissato in cento erroracci, chiude gli occhi su un maltrattamento in area del bieco Brunetti ai danni di Speedy Caniggia sul quale il penalty ci sarebbe stato tutto. Punto e basta, perche’ nello spazio di quattro minuti, dal 23′ al 27′ , la Roma piazza due botte micidiali. C’ e’ sempre Mihajlovic di mezzo, con quel suo sinistro complicato che all’ universita’ di Belgrado si racconta abbiano studiato persino gli esperti in balistica per capire come ne venissero fuori certe bizzarre traiettorie. Comincia col vincere un contrasto a meta’ campo, lato mancino, prosegue sgroppando, conclude crossando un pallone che s’ abbassa all’ improvviso, buono piu’ per la testa chiomata di Caniggia che per la crapa mohicana di Brunetti. Poi, quando c’ e’ da battere una punizione centrale da una trentina di metri per un fallo di Paganin su Rizzitelli (unico insufficiente dei romanisti, ma con ampie giustificazioni: giovedi’ s’ e’ fratturato il setto nasale ma gli e’ stato chiesto di non marcar visita), il serbo si rifa’ sotto e ne cava una delle sue. E qui la partita s’ e’ praticamente esaurita. Vagava per il campo il Brescia senza saper che fare (Lucescu metteva in castigo l’ inutile ed irritante Hagi e buttava nella mischia i centimetri di Negro), non perdeva mai il filo del discorso la Roma. E ci si stupisce quasi di ritrovare nelle note di cronaca tracce di due conclusioni pregevoli di Giunta (incrocio dei pali pizzicato al 36′ , gran deviazione di Cervone a tre minuti dalla fine) e di una botta da Gialappa’ s a specchio spalancato di Radu, manco a dirlo, in avvio di ripresa perche’ la sensazione che rimonta potesse esserci non l’ ha mai avuta nessuno. Ed anche quella di rimonte bresciane in classifica, a queste condizioni, e’ difficile farsele venire.

Il problema e’ l’ attacco

BRESCIA . Meglio di cosi’ la tre giorni lombarda non poteva cominciare. Chiamata a completare domani sera a San Siro il capolavoro sbozzato venti giorni fa all’ Olimpico, la Roma tutto si sarebbe aspettata fuorche’ mezz’ ora scarsa di partita vera seguita da 60 minuti di allenamento in piena scioltezza. Invece, dopo aver sofferto . molto relativamente . un avvio in cui il Brescia aveva dato la sensazione di far sul serio, come la sua classifica gli imponeva, i giallorossi hanno piazzato due spunti vincenti nel giro di quattro minuti e su quelli hanno campato di rendita sino alla fine. Due punti facili facili, una classifica che per la prima volta nella stagione puo’ dar da pensare a chi sta davanti anziche’ far sperare chi sta dietro, nessun problema di recupero atletico perche’ non c’ e’ mai stata vera sofferenza agonistica, nessun infortunato. Fermi restando i demeriti del Brescia, che con questi 90 minuti senza capo ne’ coda, ne’ tantomeno anima ha ufficialmente prenotato la serie B, la Roma ha avuto il merito di non accontentarsi, di andare a “vedere” il bluff iniziale dei bresciani per capire se fosse possibile chiudere la pratica prima del tempo. E con il merito di provarci, ha avuto anche la fortuna di riuscirci al primo tentativo, bissando subito dopo il gol con un’ altra prodezza di Mihajlovic. Nel primo caso, decisiva la prontezza di Caniggia sull’ allungo perentorio e sul morbido cross dello slavo, nel secondo non meno determinante il ritardo di Landucci nell’ andare a cercare la traiettoria perfetta ma non velocissima del calcio piazzato. Da li’ alla fine 63 minuti in pieno relax con qualche patema soltanto per difendere gli stinchi, non certo un risultato mai rimesso in discussione. E missione compiuta anche da questo punto di vista, nonostante l’ accanimento particolare dedicato da Brunetti alla ricerca delle caviglie di Caniggia. Proprio in vista della sfida di domani sera, Boskov si e’ preso il lusso di far riposare nientemeno che Haessler dovendo gia’ rinunciare allo squalificato Piacentini. Ha affidato Raducioiu a Benedetti e lo scandaloso Hagi (cacciato da Lucescu per manifesta indegnita’ agonistica) a Garzya e ha disposto Tempestilli e Bonacina a presidio di un Giannini particolarmente ispirato. E mentre sulla corsia di sinistra Aldair e Mihajlovic disponevano a loro piacimento di chiunque capitasse nei paraggi, Caniggia e Rizzitelli badavano a rientrare e a ripartire in buona sincronia. Domani sera non ci sara’ Mihajlovic, squalificato in coppa, ma rientreranno sia Haessler che Piacentini. La linea di centrocampo dovrebbe essere quindi formata da Piacentini Giannini Bonacina con Haessler a svariare sulle corsie esterne, preferibilmente la destra al contrario di Mihajlovic, con Aldair a presidiare la fascia sinistra come gia’ all’ andata, con Benedetti e Garzya in marcatura sulle punte milaniste davanti al libero Comi. Piu’ difficile, come sempre, scegliere in attacco. Perche’ Carnevale che sa tener palla potrebbe dare maggiore respiro nei rari momenti in cui la squadra riuscira’ a non subire il pressing milanista: ma si e’ visto all’ andata quanto la difesa rossonera soffra due contropiedisti di grande agilita’ e velocita’ come Caniggia e Muzzi (o, volendo, Rizzitelli). Boskov ha tempo per pensarci sino a domani sera: poi dovra’ comunque pensarci Cervone.

Incidenti a fine partita. Arrestati tre bresciani

BRESCIA. (m.f.) “Il Milan? No, al Milan non pensavamo, senno’ non saremmo stati cosi’ bravi. Una cosa alla volta”: se la ride mister Boskov. “D’ ora in avanti in campionato saranno tutti scontri diretti per la zona Uefa e la squadra ci sta con la testa. Martedi’ sera sara’ ancora cosi’ , con Piacentini, Carnevale ed Haessler in piu’ , io questa stagione vorrei durasse tanto, fino al 19 giugno quando ci sara’ la finale di Coppa Italia, ci stiamo prendendo gusto”: conclude il tecnico. Corioni invece e’ nero: “Dovranno mangiarsi quello che so io i giocatori prima di retrocedere, altro che mollare”. Mircea Lucescu: “Chi ha giocato al calcio sa cosa significa prendere due gol in fila. Prima la squadra non m’ era dispiaciuta”. Incidenti sono scoppiati al termine dell’ incontro. Tre giovani bresciani, dei quali la polizia non ha voluto comunicare i nomi, sono stati arrestati, mentre un minorenne, sempre bresciano, e’ stato denunciato a piede libero al termine di scontri tra opposte tifoserie. Una quindicina di persone, tra cui cinque appartenenti alle forze dell’ ordine, sono rimaste ferite, nessuna in modo grave. Solo un volontario della Croce bianca, Mauro Fadda, che si e’ trovato nel mezzo di una rissa, ha riportato ferite giudicate guaribili in dieci giorni.

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