(M. Izzi) – Il 14 aprile, alle ore 19:00 i cancelli dell’Olimpico si aprirono per accogliere diecimila tifosi giallorossi (per un incasso di sessantadue milioni di lire) accorsi per assistere alla gara di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Italia contro l’Avellino.
La sfida con gli irpini era stata assai problematica. Il 9 febbraio le due squadre scese in campo al Partenio (particolare curioso Liedholm portò il terzo portiere Biagini in panchina con la maglia numero 15 per poi dichiarare: “Noi lo chiamiamo Tagnin per la grinta che sfoggia a centrocampo nelle partitelle d’allenamento”) dopo 6’ avevano dovuto rinunciare a disputare la gara d’andata arrendendosi ad un campo reso impraticabile dalla pioggia. Dopo aver rigettato la proposta bianco-verde di aggiornare la contesa a quella stessa domenica, i giallorossi impegnati in campionato e in Coppa UEFA avevano recuperato il match il 31 marzo espugnando il campo avversario con un gol diProhaska. Il ritorno metteva ora Liedholm di fronte ad alcuni problemi di formazione. AssentiAncelotti, Bruno Conti e Vierchowod, in Romania al seguito della Nazionale italiana per una gara di qualificazione al Campionato Europeo, l’undici titolare era anche privo di Pruzzo, a riposo precauzionale in seguito ad alcuni acciacchi di gioco, e di Prohaska, reduce da un impegno con la nazionale austriaca. Fatti i conti, il Barone aveva attinto a piene mani al serbatoio della Primavera e contro l’Avellino getterà nella mischia, oltre ad Ubaldo Righetti (ormai un veterano), Paolo Baldierie Giuseppe Giannini, portando in panchina anche Viero Vignoli (che in seguito giocherà nelle file della Reggiana, del Cagliari e dell’Avellino). I quattro moschettieri della Primavera di Benetti erano tutti in campo il 9 febbraio quando a Viareggio i giallorossi avevano conquistato, nella finale contro l’Inter, la Coppa Carnevale (in una squadra in cui militavano anche Tovalieri, Di Carlo, Di Mauro e, sebbene solo in panchina nella finale, Desideri). Giuseppe Giannini aveva ruotato nella rosa titolare sin dalla prima amichevole della stagione, contro il Brunico (1 agosto 1982), Baldieri si era affacciato alla ribalta più in là. Dopo aver segnato nella finale del Viareggio, aveva debuttato in prima squadra nella prestigiosa amichevole contro il Norrkoeping del 23 marzo. Liedholm gli aveva dato fiducia e Baldieri lo ripagherà segnando la quinta rete romanista contro l’Avellino (le altre marcature giallorosse portano la firma di Iorio, Faccini, Chierico e Falcao).
Fonte: asroma.it