(L. Valdiserri) «Io sono motivato e determinato: lotteremo fino all’ultimo secondo di questa stagione».
In attesa dei risultati (2 punti nelle ultime tre gare, 17 su 39 disponibili nel girone di ritorno) la Roma si affida alla grinta di Rudi Garcia. Per fortuna stasera, al Mapei Stadium, affronterà una delle poche squadre che nella seconda parte della stagione ha fatto peggio di lei: il Sassuolo, 11 punti nelle ultime 13 gare, 7 sconfitte nelle ultime 10.
Garcia è motivato sul tema del mancato ritiro: «Tutte le decisioni che riguardano il gruppo sono mie. Possiamo frustare i giocatori o farli dormire nudi per due notti, ma a cosa serve? Al Napoli ha funzionato? Io posso prendere dieci esempi dove non è andata così. Se vinciamo abbiamo fatto bene, altrimenti no. Funziona così, la conosco questa regola. Poi chiedo allo pseudo tifoso che ha filmato il riscaldamento di Doumbia a San Siro: dove eri nell’intervallo, in cui invece si è scaldato con Rongoni? Poi gli ho detto io di fermarsi, perché sarebbe entrato Iturbe. Questo è rovistare nella spazzatura».
Garcia è determinato sulle parole di Pjanic rispetto all’atteggiamento di una parte del gruppo: «La squadra si allena benissimo. Mire ha voluto dire che bisogna dare tutto, essere più efficaci nelle gare che restano. Mi è piaciuto, vuole dire che è tornato. Il suo infortunio, che è durato quattro mesi, spero sia passato». Sapere che Pjanic ha giocato in condizioni menomate è un’importante notizia medica, come quella di De Rossi che ha avuto per settimane una costola incrinata. Il momento delle parole, però, è al termine. Restano sei partite per difendere il terzo posto e tornare all’assalto del secondo. Il calendario può aiutare, ma la Roma non può più fallire.