(G. Piacentini) – «Se sapremo difenderci in undici, vinceremo la partita». L’aveva chiara in mente, Rudi Garcia, la chiave tattica per superare il Napoli e rimanere davanti alla Lazio. È stato buon profeta, il tecnico francese, perché la sua squadra è riuscita a mantenere la porta inviolata per la seconda gara consecutiva, la quindicesima in stagione, e a ottenere i 3 punti.
Non siamo ancora ai livelli dello scorso anno, quando le partite senza subire reti furono 23 (21 in campionato e 2 in Coppa Italia) ma l’inversione di tendenza rispetto agli ultimi tempi è un buon punto da cui ripartire per la volata Champions. Nelle quindici occasioni in cui la Roma non ha subito gol – tutte in campionato, perché in Champions, Europa League e Coppa Italia l’impresa non è mai riuscita – sono arrivate 11 vittorie e 4 pareggi. Ad eccezione di De Sanctis, assente solo nella vittoria all’Olimpico contro il Cesena, il più presente tra i difensori a disposizione di Rudi Garcia è stato Kostas Manolas: l’ex Olympiacos c’era in 12 delle 15 gare in cui la Roma ha mantenuto la porta inviolata e, ad eccezione di un passaggio a vuoto all’inizio del 2015, il greco ha confermato in pieno le aspettative che la società aveva riposto in lui. Contro Higuain, il miglior attaccante del campionato italiano insieme a Tevez, ha dimostrato di poter essere l’erede di Mehdi Benatia facendo aumentare il rammarico di Garcia per non averlo potuto praticamente mai schierare – a parte un tempo contro l’Empoli alla seconda giornata di campionato – al fianco di Leandro Castan. Il brasiliano a metà mese dovrà ricevere l’idoneità sportiva per ricominciare a giocare. Oggi invece il giudice sportivo Tosel si pronuncerà sulla vicenda degli striscioni contro la mamma di Ciro Esposito esposti sabato scorso: la curva Sud giallorossa rischia due turni di chiusura.