(V. D’Angelo) La terza impresa non è riuscita. La Roma di Alberto De Rossi si ferma a un passo dalla finale di Youth League. Il sogno svanisce dopo settanta secondi dall’inizio della ripresa: Colkett da fuori calcia male, ma la palla destinata fuori finisce su Paolelli, che spiazza Marchegiani. E’ solo l’1-0, ma per i ragazzi di De Rossi è come se tutto finisse lì. «Purtroppo siamo stati sfortunati in quell’occasione – dice a fine gara Arturo Calabresi – e poi non abbiamo più avuto la forza di reagire. C’è tanta delusione e tristezza nello spogliatoi. Sapevamo di avere una grande opportunità e credevamo in questo sogno. Onore al Chelsea comunque, che ha dimostrato di essere superiore a noi, almeno oggi».
SINCERITA’ – Calabresi omaggia giustamente gli avversari e ammette la differenza: «Loro sono fortissimi fisicamente, arrivavano sempre prima su tutte le seconde palle. Si vede che diversi giocatori si confrontano quotidianamente con la prima squadra o hanno già giocato con i grandi. Il passo di una squadra riserve è sicuramente diverso da quello di un campionato Primavera». Malgrado la forza del Chelsea, non è stata la solita Roma. Calabresi ammette: «Ci è mancato il coraggio stavolta. Sapevamo della loro forza in fase offensiva, ma dovevamo avere più coraggio nel gestire la palla, nel proporci. Quando lo abbiamo fatto siamo stati pericolosi e forse li abbiamo spaventati. Peccato per il tiro di Pellegrini finito di poco fuori a fine primo tempo. Magari sarebbe cambiata la partita».
Ciò che non cambia è il giudizio sulla corsa europea della Roma: «E’ stato un percorso straordinario – continua Calabresi – abbiamo ottenuto grandi successi, eliminando squadre importanti come Ajax e City. Siamo contenti per la nostra crescita e orgogliosi di aver portato in alto il nome della società. La Youth League ci ha permesso di confrontarci a grandi livelli e sognavamo di vincere. Io e gli altri compagni nel giro delle Nazionali giovanili abbiamo provato a trasmettere agli altri la nostra esperienza. Purtroppo non è bastato».
ERRORI FATALI – Anche De Rossi esalta il percorso dei suoi ragazzi: «È stata un’esperienza fantastica e positiva, arrivare qui non è stato facile e i ragazzi sono cresciuti. La loro partecipazione è stata encomiabile. Da questa esperienza escono più forti». Il k.o. pesante, secondo De Rossi, è soltanto dovuto a un paio di errori: «Avevamo retto il primo tempo, senza sbagliare quasi nulla se non un paio di ripartenze che potevano creare qualche grattacapo in più al Chelsea. Nel secondo tempo abbiamo commesso un paio di errori che con squadre del genere non ti puoi permettere. Il Chelsea ha una fisicità superiore a tutti. Senza togliere nulla a nessuno, credo sia la squadra più forte del torneo, perché abbina fisicità a talento». Difficile dargli torto.