(A. Catapano) – Non è un giorno facile per il capo della Polizia Alessandro Pansa: la lettera inviata a Repubblica per dire «mai più Diaz», la sospensione dell’agente Tortosa, la rimozione del dirigente Adornato, il convegno sulla violenza da stadio a La Sapienza, diventato d’attualità con il caso Pallotta.
Tante questioni, tutte delicate, un denominatore comune: il rispetto della legalità. «La posizione del presidente della Roma è corretta — riconosce Pansa —. Finalmente qualcuno si distingue da quel mondo, ma è tutto il calcio, giocatori compresi, che deve capire da che parte stare, se con la legalità, dove gli ultrà non ci sono, o meno». La platea, composta per lo più da studenti, applaude. I vertici del calcio, però, non ci sono (a parte Mauro Baldissoni e Claudio Lotito).
C’è tutto il gotha del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Prefetto Vincenzo Panico, Capo segreteria, sottolinea il ruolo del supporter liaison officer, come «unico tramite riconosciuto tra club e tifosi». Ma tifosi, non delinquenti. Gli ultrà, ricorda ancora Pansa, «nell’escalation di violenza cui assistiamo perseguono interessi diversi e spesso opposti al calcio. A volte — aggiunge — si presentano simili ad altre associazioni criminali, ecco perché noi dobbiamo saper distinguere sempre mondo del calcio e mondo della criminalità».