(D. Stoppini) – «Le possiamo vincere tutte», diceva Rudi Garcia ieri mattina alla squadra a Trigoria, provando a scuotere facce desolate dopo la sconfitta con l’Inter. Fiducia incrollabile, quando ancora il tecnico non sapeva che la Lazio avrebbe fallito il set point Champions nel pomeriggio contro il Chievo e che in serata il Napoli avrebbe accorciato a -2. In sostanza: il morale resta basso. Perché la Roma non riesce a trovare la formula giusta lì davanti, in mezzo a un attacco che non segna più di un gol in una partita di campionato dall’8 febbraio. Un film horror, condito da un Doumbia che ora è diventato anche argomento di discussione per il suo (mancato) riscaldamento a San Siro.
GIALLO LJAJIC E rafforzato pure dal giallo Ljajic. Singolari le ultime 48 ore vissute dal serbo. Piccolo riepilogo: venerdì, nella rifinitura, l’attaccante accusa un lieve problema muscolare tanto da non terminare la seduta con i compagni. Nulla di grave, infatti scatta puntuale la convocazione. Ma poi, nel riscaldamento pre-partita con il preparatore Rongoni, Ljajic avverte nuovamente un guaio al flessore e vede Inter-Roma dalla tribuna, invece che dalla panchina. Problema serio o no? A scanso di equivoci viene fissata una risonanza magnetica, che ieri mattina esclude lesioni muscolari. Ljajic è ok, 12 ore dopo la tribuna di Milano. E arruolabile anche per la partita di mercoledì con il Sassuolo. Resta da vedere se Garcia avrà voglia di spedirlo in campo dall’inizio. Mica scontato, visto che Florenzi potrebbe tornare in attacco con Gervinho e Ibarbo. Con Ljajic a quel punto verso la panchina, magari vicino a Keita: il maliano ha il solito ginocchio dolorante, ma non preoccupa Garcia. I pensieri sono altri. E tutti legati a una classifica complicata. «Senza Champions il fallimento sarebbe evidente», ha detto il d.s. Sabatini. Il guaio è che l’ipotesi sta diventando via via sempre più verosimile.