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GAZZETTA DELLO SPORT “Garcia resterà qui. Infortuni? Colpa nostra” Pallotta a tutto campo

Roma-Napoli Rudi Garcia
Roma-Napoli Rudi Garcia

(D. Stoppini) C’è anche l’altro Pallotta. Quello che va oltre i tifosi. Quello che si arrotola le maniche della camicia, naviga e comincia a twittare surfando tra Rudi Garcia, la Champions, gli infortuni, lo sponsor, lo stadio. Senza giri di parole: mani libere, pensieri sparsi e decisi. Con un punto fermo, firmato James: «Non c’è alcuna possibilità che Rudi Garcia lasci la Roma al termine di questa stagione».

GARCIA E GLI INFORTUNI Si riparte da qui. È una conferma in piena regola, ancor più forte rispetto alle parole rilasciate al termine di Roma-Juventus. Sono passati oltre due mesi e mezzo, la situazione in classifica è decisamente peggiorata, ecco perché il tecnico francese esce ancor più rafforzato da queste parole. «Non sono soddisfatto della nostra stagione, è ovvio — ha aggiunto Pallotta —. Io voglio vincere lo scudetto e gareggiare in Champions League tutti gli anni. Questo avverrà, ma non sarò contento finché non vinceremo». E allora diventa ancor più decisivo provare a raggiungere il secondo posto: «Non credo che saremo fuori dalla Champions la prossima stagione — ha continuato il presidente —. Ora è il nostro primo obiettivo, stiamo lavorando duro su questo. Di sicuro abbiamo fatto alcuni errori, ne stiamo traendo insegnamento. Il nostro è un progetto a lungo termine, saremo molto migliori la prossima stagione, come intera organizzazione». E qui Pallotta è sceso nel dettaglio, aprendo le porte a uno stravolgimento degli uomini che lavorano intorno a Garcia, ovvero staff medico e preparatori. Si parla ormai da mesi dello sbarco in pianta stabile, a Trigoria, di alcuni medici provenienti da Boston, già all’opera in passato con i Celtics. Si è fatto il nome di Ed Lippie, che a Roma per la verità si è già fatto vedere nei mesi scorsi, avviando contatti con gli uomini al lavoro nel centro sportivo. Pallotta di fatto ne ha annunciato l’arrivo, «scaricando» sulle spalle di chi c’è ora a Trigoria una pesante responsabilità: «Siamo stati molto sfortunati con gli infortuni in questa stagione. Ma francamente, la colpa di alcuni di questi potrebbe essere stata nostra». Eccolo il punto, il nodo principale di una stagione iniziata in un modo e proseguita con il mondo rovesciato. A Roma se ne è discusso per mesi, i giocatori ne parlano un giorno sì e l’altro pure: chi mi cura? Chi mi allena? Come mi devo curare? Come mi devo allenare?

ATTACCANTE E STADIO Altra domanda, poi. Un tifoso ha chiesto a Pallotta l’acquisto di un grande attaccante: «Ne abbiamo già alcuni di grandi in rosa», è stata la risposta, che certo non ha lasciato spazio a grandi immaginazioni in termini di mercato. Sullo stadio, invece, Pallotta ha definito meglio i contorni della situazione: «Cominceremo i lavoro in autunno, lo costruiremo in due anni — ha scritto —. Ci consentirà di avere ricavi tali da trasformare la squadra in uno dei 5 top club europei. Sia noi lo scorso autunno sia ora la Juventus, abbiamo dimostrato che in Europa le squadre italiane possono dire la loro». E ancora Pallotta: «Lo sponsor? Siamo in trattativa con diverse aziende. La Roma è il mio primo amore, il mio primo business. Siamo solo all’inizio, abbiamo l’opportunità di costruire una squadra mondiale e duraturo. Siamo un team sportivo, è vero. Ma che ora va gestito come un business. In ogni caso vincere per me è la cosa più importante, non ho mai detto che il mio primo obiettivo è fare soldi, neppure una volta». Un passaggio sui giovani non è mancato: «I giovani talenti italiani sono una priorità per noi. Abbiamo aperto scuole calcio in città e stiamo pensando di espanderci in alcune zone fuori Roma». Lui, invece, sta immaginando un futuro sempre più nella capitale: «Perché non segui le cose in prima persona a Roma? Perché molto del mio lavoro riguardo allo stadio e alle strategie finanziarie si svolgono ora negli States. Ma ho pianificato di restare a Roma un bel po’ nei prossimi anni, tanto che mi direte: perché non te ne torni a Boston?». Per la verità c’è chi già glielo chiede. Ma quelli tanto li convincerà solo con i risultati. Forse.

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