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GAZZETTA DELLO SPORT Le istituzioni si interrogano. Presto stop agli striscioni

Striscione
Striscione

(A. Catapano/M. Iaria) Il sostegno a parole è di prammatica. «Siamo vicini e appoggiamo incondizionatamente il presidente Pallotta», filtra da Viminale, Coni, Figc e Lega. Il mondo istituzionale, tuttavia, vorrebbe (e dovrebbe) andare oltre, anche perché, come spiega Maurizio Beretta, presidente della Lega Serie A, «gli episodi sono così ricorrenti che è sempre più forte in tutti noi la consapevolezza che non si possa più convivere con comportamenti incivili, violenti e prevaricatori». Ed ecco l’idea che viene elaborata in queste ore: un giro di vite sugli striscioni che arrivi, se necessario, al punto di vietare tutti quelli che recano scritte che non siano classici incitamenti alla squadra del cuore.

SANZIONI – Dice ancora Beretta: «Siamo favorevoli a prendere in considerazione rapidamente provvedimenti che vietino l’esibizione di qualunque tipo di striscione offensivo o oltraggioso. Se il controllo preventivo si rivelasse difficilmente attuabile, allora potremmo arrivare a vietare tutti gli striscioni che non siano quelli recanti i colori sociali, magari per un periodo transitorio». La preoccupazione è che, vista la sanzione esemplare della curva giallorossa chiusa per la scritta contro la mamma di Ciro, anche quest’«arma» possa essere usata da certe frange come strumento di pressione sulle società. Beretta ricorda che «la Lega si è sempre schierata contro qualsiasi forma di prevaricazione e violenza da parte di gruppi minoritari delle tifoserie, come dimostra il comunicato ufficiale del marzo 2014. La nostra posizione è sempre stata netta, non è una novità, ed è per questo che ribadiamo il nostro impegno a inasprire le sanzioni per isolare il tifo violento, a cominciare dalla nuova norma in discussione che sanzioni la partecipazione di tesserati a quella sorta di gogne pubbliche sotto la curva». Quindi, Lega vicina alla Roma e pronta a sostenere azioni concrete per salvaguardare, peraltro, la grande maggioranza di tifosi perbene. Su questi temi non c’è dissonanza col ministero dell’Interno, tantomeno con Coni e Federazione, che a vario titolo siedono ai tavoli sulla sicurezza. Carlo Tavecchio, presidente della Figc, si era già espresso subito dopo la decisione del club giallorosso di non presentare ricorso contro la curva chiusa: «Un gesto lodevole, un segnale molto chiaro». Stesso tenore delle parole di Giovanni Malagò, numero uno del Coni.

CONVEGNO – Solo una piccola crepa da registrare. Oggi alle 9 all’Università Sapienza di Roma è in programma l’incontro, quanto mai opportuno, dal titolo «Vivere lo stadio: una passione a rischio?». Ci sarà il capo della Polizia Alessandro Pansa. Pare che il dipartimento della Pubblica sicurezza ci tenesse alla presenza dei vertici del calcio italiano, che marcheranno visita. Ci sarà soltanto Claudio Lotito, in qualità di consigliere federale, oltre agli allenatori Garcia e Pioli. «Un’occasione persa per un confronto costruttivo», sussurrano dalle parti del Viminale.

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