(A. Catapano) Pezzo dopo pezzo, il mosaico dello stadio comincia a prendere forma. E non solo per la comparsa a Tor di Valle della trivella con cui saranno effettuate le indagini geognostiche e sismiche, necessarie a comprendere la composizione del sottosuolo. Come riportato ieri da Il Tempo, l’avvio dei sondaggi è stato comunicato dalla Eurnova di Parnasi al IX Municipio il 26 marzo scorso, un passaggio importante, anche simbolicamente, perché segna l’inizio della fase operativa.
COORDINATORI – Dunque, il lavoro dei tecnici — una trentina di persone impegnate a trasformare lo studio di fattibilità approvato dall’Assemblea capitolina il 22 dicembre scorso in progetto esecutivo — comincia a dare i primi frutti concreti. Un altro passo, forse quello decisivo, è l’accordo con la Lend Lease: multinazionale con base in Australia e sedi in tutto il mondo, da qualche tempo anche a Milano. Società leader nella fornitura di servizi e assistenza per la realizzazione di grandi opere. È l’advisor scelto da Pallotta e Parnasi per coordinare il progetto Tor di Valle, il supervisore che chiedeva anche il Comune.
Non è un caso che nei prossimi giorni la Lend Lease esordirà proprio coordinando un nuovo incontro tra tutti i tecnici coinvolti nel progetto — quelli dei soggetti proponenti e quelli della Giunta capitolina — che potrebbe anche svolgersi in Campidoglio. E nei prossimi giorni Parnasi potrebbe aggiungere un altro tassello importante, chiudendo altri accordi di partnership con investitori italiani e internazionali interessati a finanziare il business park previsto a corredo (e compensazione) dello stadio. Con tutte le cose da fare (e i tempi da rispettare) è difficile credere che il progetto esecutivo sarà pronto davvero entro il 15 giugno. Probabile che ci vorrà qualche altro mese, ma va detto che sia la Roma sia Parnasi continuano a essere ottimisti.
TRATTATIVA CON NIKE – Lavori in corso anche alla Roma. Non sul campo, per il momento. Pallotta sarebbe intenzionato a intervenire su marketing e commerciale. Sean Barror, uomo di fiducia del presidente, potrebbe pagare un paio di sponsorizzazioni sbagliate e quella, mancata, da piazzare sulle maglie della squadra. Di sicuro, la Roma ha chiesto alla Nike di rivedere alcuni termini del contratto: il club sarebbe disposto ad assumersi i rischi di magazzino per avere più maglie da vendere negli store, ma in cambio vorrebbe spuntare condizioni economiche migliori. La trattativa è in corso.