(M. Cecchini / A. Catapano) – Stavolta non è un luogo comune. Dopo il durissimo attacco di James Pallotta agli ultrà, al netto di percentuali variabili, davvero la tifoseria della Roma si è ritrovata divisa come da tanto tempo non accadeva. Social e radio private sono piene di commenti che hanno sezionato le affermazioni del presidente in una sorta di anatomia passionale. Logico che in realtà nessuno si è schierato apertamente per i violenti, ma per tanti la Curva Sud, con le sue liturgie un po’ polverose, sembra debbano godere di una sacralità extralegalitaria. A pensarci bene, tutto potrebbe ridursi a due slogan di fondo. Da una parte c’è chi dice: «Bravo Pallotta, siamo stufi di quella gente che fa chiudere gli stadi per fare i propri interessi. A noi interessa solo la Roma». Dall’altra invece c’è chi dice: «Che cosa ne sa Pallotta del tifo della Roma? Lui pensa solo allo stadio nuovo e a fare affari ».
ALLARME ULTRÀ – Al di là della filosofia, ciò che preoccupa è la gestione dell’ordine pubblico per domenica. Come si sa la Sud sarà chiusa per via dei fatti accaduti contro il Napoli (vedi sopra), ma a questo si è aggiunto l’appello del centinaio di ultrà della Nord a tutti i tifosi di disertare lo stadio in segno di solidarietà con coloro costretti a rimanere fuori. Ovvio che il grosso della tifoseria sarà regolarmente al proprio posto, anche perché la partita contro l’Atalanta è importantissima in chiave accesso alla Champions, ma il tam tam ultrà è già partito. E così nei dintorni dello stadio si sta organizzando una sorta di raduno che avvii una contestazione a Pallotta, già «vittima» in questi giorni di scritte e striscioni da parte di «gentiluomini» in cerca di rivalsa e visibilità. Oggi, comunque, è prevista la riunione del Gos sul match di domenica.
DISTINTI: CHE FARE? – Intanto la Roma lunedì scorso, subito dopo aver rinunciato al reclamo contro la chiusura della Sud, ha curva laterale che comprende i vecchi Distinti, o solo nella parte centrale, che ospita circa 8 dei 14mila abbonati di curva. Con l’intento, in questo caso, di ridurre la portata della sanzione a quegli 8mila, in linea con l’ulteriore settorializzazione delle curve invocata da tempo dal Viminale. A Trigoria, però, non hanno avuto risposta. Gianpaolo Tosel ha subito girato la richiesta alla Procura federale, che ora deve dare un’indicazione. Leggendo la relazione dei collaboratori, assodato che gli striscioni sono apparsi solo nella curva centrale, si scopre che dei tre cori messi a referto solo uno è stato così ampio — e ascritto a circa il 70% del settore — da essere udito da tutti e tre gli ispettori. Basterà a tenere chiusa anche la curva laterale?