TOTTI E PJANIC – La faccia non tradisce rassegnazione, almeno questo: «I processi li abbiamo già fatti. Ma la posizione di Garcia è solidissima, il tecnico è stato per oltre 70 partite primo o secondo in classifica, da questo momento ne usciremo con lui». La conferma del tecnico è servita, insieme con i soliti dubbi sulla sua posizione: «Sono rammaricato per il risultato, ma non per la prestazione della squadra – ancora Sabatini –. Non è però adesso il tempo dei bilanci. I voti si danno alla fine della stagione. Li darò io alla Roma e la Roma a me». Totti però continua a essere intoccabile. Nonostante un’altra prestazione deludente, nonostante la Roma in campo abbia cambiato marcia dopo la sua uscita: «Il rinnovo di Francesco? Vedremo come ripartirà la prossima stagione, deciderà lui, noi lo staremo a sentire – ancora Sabatini –. Ayew? È uno dei giocatori che stiamo seguendo». E con lui il gioiellino Romario Baldè, attaccante classe 1996 del Benfica. «Non faremo rivoluzioni, solo ritocchi», spiega il d.g. Mauro Baldissoni. «Ma non voglio parlare di mercato – ribatte Sabatini –. E neppure dell’attacco sterile: l’anno scorso segnavamo perché eravamo forti nella testa, quest’anno lo siamo meno». Frase che punta il dito sul gruppo. Vallo a dire a Miralem Pjanic, che rincara la dose: «Se non vinciamo le partite, non dobbiamo cercare alibi. Così le cose non vanno. Dobbiamo cambiare negli atteggiamenti durante la settimana e lavorare di più. Non voglio lanciare bombe, però…». Però l’ha fatto.