(E. Bigi) Tortuga. Questo è il titolo del nuovo album di Antonello Venditti e subito i ricordi volano al passato, a quel bar del quartiere Trieste che il cantautore romano frequentava.«Il bar era un luogo di aggregazione e di confronto tra persone diverse, magari davanti a un caffè o a un bicchiere di vino – ci racconta Venditti dalla sua casa vicino Riano, fuori dai rumori urbani – era un punto di snodo, da lì poi ci si spostava al Piper. Ricordo che mi muovevo con la mia 500 blu. Ognuno ha il suo Tortuga preferito, lì si arriva per poi ripartire e andare altrove». Ecco,anche Venditti è ripartito da un album (disponibile dal 21 aprile) che strizza l’occhio ai ricordi, che racconta Roma (come negli anni Ottanta), con i suoi vicoli, San Pietro, Ponte Sisto e il Lungotevere, ma nello stesso tempo gli occhi rimangono fissi sul presente. «Questo disco massacra il passato – commenta il cantautore – l’analogico che è in me viene superato dal digitale, ma non posso non tener conto della mia storia».
SENTIMENTI Nel cd Venditti parla della sua città e dei sentimenti che lo hanno accompagnato in questi quattro anni di gestazione. Lo riascolteremo dal vivo allo Stadio Olimpico il 5 settembre. «Mancavo da 15 anni, sarà un bell’appuntamento. Vorrei che questo concerto avesse come unica protagonista la città». L’autore di «Grazie Roma», si sa, non è solo un musicista, è anche un convinto tifoso romanista, e allora non possiamo non chiedergli un commento sulla vicenda della squalifica della Curva Sud a causa dello striscione contro la madre di Ciro Esposito. «Di fondo c’è un problema culturale che ha creato uno scontro insostenibile tra Napoli e Roma. Lo trovo assurdo. Perché due città amiche devono pagare l’errore o l’atteggiamento criminale di pochi? Il problema è che non siamo in grado di identificare e condannare le persone che compiono atti criminali – prosegue Venditti –, in questo modo si creano generalizzazioni controproducenti. Siccome gli abbonati hanno una tessera, pretenderei, e lo pretende anche Pallotta, che se uno compie dei gesti inconsulti venga identificato. Se però non succede si innesca una sorta di stato di guerra solo perché qualcuno non vuole, o non è capace, di fare il proprio mestiere».
TOTTI E DINTORNI Il tifoso non rilascia commenti sul rinnovo del contratto a Garcia, sul sorpasso della Lazio ci dice: «Tireremo le somme alla fine»; e poi ci regala il suo pensiero su Francesco Totti: «È una delle eccellenze di Roma, non dobbiamo considerarlo solo in termini calcistici. A volte tendiamo a sminuire i nostri eroi e a circoscriverli. Se parli di Totti a New York o in Cina conoscono l’argomento. Il suo nome porta in giro per il mondo il nome della nostra città e non solo».