(A. Pugliese) Dopo 68 giornate, la Roma di Garcia scende per la prima volta sotto il terzo posto e subisce il sorpasso della Lazio. A Torino, infatti, i giallorossi, non vanno oltre l’1-1 (rigore di Florenzi, tap in di Maxi Lopez) e per la prima volta si trovano a dover inseguire nella corsa alla Champions diretta. Per i granata un buon pareggio frutto di una gara tutta cuore e orgoglio, che però li allontana dall’Europa, considerando la vittoria del Napoli con la Fiorentina.
NOIA DIFFUSA — Ventura alla fine preferisce Martinez davanti al posto di Maxi Lopez, Garcia lascia fuori Totti e mette un tridente di corsa e resistenza, con Ibarbo al fianco di Ljajic e Iturbe. Si comincia con gli strascichi del mancato ricorso della Roma e gli insulti dei tifosi giallorossi a Pallotta. Poi 45 minuti di poche idee, ritmo basso ed emozioni vicine allo zero. Il primo tempo lo fa la Roma, che alza il baricentro e prova a pressare subito i portatori di palla granata. Ma i giallorossi non riescono mai a cambiare inerzia alla partita, un po’ perché il Torino è messo bene in campo, un po’ perché Ibarbo si piace troppo e Pjanic e De Rossi non riescono mai ad accelerare la manovra. Così i giallorossi si limitano al tiro da fuori, due volte con Iturbe (al 32′ di un soffio fuori) e una con Nainggolan, sfiorando il gol in chiusura (43′), quando Florenzi a porta vuota non riesce a mettere dentro in corsa un assist di Pjanic. Il Torino, invece, gioca solo di rimessa, ma Quagliarella e Martinez non riescono mai ad incidere, Bruno Peres spinge più di Darmian, ma comunque sempre con il freno a mano tirato, ed El Kaddouri prova ad andare un paio di volte dentro negli spazi, ma senza mai trovare il corridoio giusto. La conseguenza è uno 0-0 noioso, quasi senza sussulti.
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