(A. Massari) – “È vero, ho incontrato Stefano Mauri a Formello. E poi ho incontrato anche Omar Milanetto…”. Il macedone Hristiyan Ilievski confessa l’episodio più celebre dell’inchiesta cremonese sul calcio scommesse, quello della partita Lazio-Genoa del maggio 2011, finita 4-2 per i biancocelesti. E la sua confessione blinda definitivamente l’inchiesta. Il “capo degli zingari” – noto anche come lo “sfregiato” – è stato interrogato ieri dal gip di Cremona Guido Salvini, alla presenza del procuratore capo Roberto Di Martino.
In cinque ore, di nomi ne ha fatti tanti, anche di calciatori che sono stati assolti dalla giustizia sportiva, e questo è un altro dettaglio che nei prossimi giorni farà senza dubbio discutere sul ruolo degli 007 federali. L’incontro con Mauri e Milanetto era finalizzato alla combine della partitache, nell’interesse degli scommettitori, doveva terminare con un over, cioè con più di tre gol. Lo Sco della Polizia di Stato era riuscito a “stanare” Mauri, al di là delle testimonianze, investigando sul traffico telefonico. Gli investigatori avevano scoperto che il centrocampista e capitano della Lazio utilizzava una scheda telefonica “dedicata”, intestata alla fidanzata di un suo amico, Samanta Romano. Nella fase più calda, a poche ore dalla partita, i contatti telefonici sono frequenti, a partire da quello di Alessandro Zamperini, che è in contatto proprio con Ilievski, in quale a sua volta chiama il “capo dei capi”, Tan Set Eng, che da Singapore governa le combine in tutto il mondo. “Da Singapore –ha confermato ieri Ilievski – arrivavano valigie piene di soldi che giravamo ai calciatori italiani per truccare le partite”. E anche questa è un’affermazione che blinda l’inchiesta,sciogliendo ogni dubbio sulla caratura internazionale dell’associazione per delinquere individuata dalla procura di Cremona. Ilievski ha confermato di aver incontrato – in un albergo durante il ritiro – anche l’ex calciatore genoano Omar Milanetto. Con l’arrivo del capo degli zingari, atterrato due giorni fa da Skopje, s’è aperto il terzo tempo dell’inchiesta su Calciopoli. La procura è soddisfatta del primo interrogatorio, dell’atteggiamento “collaborativo” di Ilievski e l’elenco di nomi che il macedone sta fornendo potrebbe completare il mosaico investigativo. Tra questi, anche Stefano Bettarini che, secondo Ilievski, non sarebbe stato un semplice scommettitore. Era già da qualche mese che il suo avvocato, Luca Curatti, aveva avvertito i pm della volontà di Hristiyan Ilievski di costituirsi. E così l’inchiesta – che spazia dalla truffa alla frode sportiva, fino all’associazione per delinquere internazionale – potrebbe avere un ultimo impulso: a febbraio è stata chiusa con ben 130 indagati e circa 120 calciatori archiviati.
Dopo quello di Tan Set Eng, il ruolo principale nell’associazione internazionale, lo rivestiva proprio Ilievski, quindi le sue confessioni possono illuminare altri scenari degli scorsi campionati nella massima serie. E non soltanto in quella. Per quanto riguarda Lazio-Genoa del 14 maggio 2011, finito 4 a 2, di Ilievski parla anche Carlo Gervasoni (ex Piacenza), uno dei principali testimoni dell’inchiesta. “Quanto alla partita Lazio -Genoa, prendo atto che ci sono stati numerosissimi sms tra le utenze, nella mia disponibilità, e quelle intestate a Ilievski in orari che vanno dalla notte fino alla sera successiva. Altrettanto numerosi sono stati i contatti tra una delle mie utenze e Zamperini, contatti che partono dal 13 per arrivare fino al 16 maggio 2011”. Alla fine lo “sfregiato” avrebbe incrociato Zamperini a Formello “dove hanno incontrato Mauri. Non so quali altri calciatori della Lazio fossero coinvolti nella combine. Io so che gli slavi puntavano sulla sconfitta del Genoa con l’over finale”. Non si tratta dell’unica partita biancoceleste finita agli atti d’inchiesta: c’è anche Lecce- Lazio del 22 maggio 2011, terminata 4-2 per i biancocelesti, quando il campionato vedeva i giallorossi già in salvo, dopo aver vinto il derby contro il Bari, risultato anch’esso truccato. Ilievski ha confessato di aver avuto un ruolo anche in questa combine. I testimoni, nelle migliaia di pagine dell’inchiesta, hanno raccontato di centinaia di migliaia di euro, investiti dagli “zingari”, per corrompere i calciatori italiani. E Ilievski ieri ha confermato: “A Malpensa un asiatico mi consegnò un trolley contenente 300 mila euro”. “Da Singapore – ha concluso – arrivano valigie piene di soldi”. Milioni di euro, che piovevano sulla Serie A, e tornavano decuplicati tra Skopje e Singapore.