(M. Ferretti) – Il giorno della Befana, non una vita fa, la Roma batteva l’Udinese al Friuli e si portava ad una sola lunghezza dalla capolista Juventus, fermata in casa dall’Inter.
Oggi la squadra di Rudi Garcia ha quindici punti di ritardo dai bianconeri e, soprattutto, non è più seconda, essendo stata sorpassata dalla Lazio che, pur a pari punti, può vantare una miglior differenza-reti. Un salto in basso da record, per i giallorossi.
Oggi la Roma è una mezza squadra, senza giocatori e senza gioco; mal allenata e mal guidata. Dai proclami trionfalistici («Vinceremo lo scudetto») si è passati a commenti altrettanto esagerati («La squadra non ha voglia di conquistare il secondo posto»): riflettendoci, si era sbagliato prima e si sta sbagliando ora. Nessuno, a Trigoria, si è reso conto per tempo di quanto stava accadendo, non ci si è preoccupati della realtà, si è andati avanti a colpi di battutine, dichiarazioni senza senso e sorrisetti che hanno prodotto danni gravissimi.
Nessuno, oggi, può sentirsi innocente: da Pallotta in giù, tutti hanno pesanti responsabilità. Sono state sbagliate le scelte di mercato, sia estivo che invernale; è stato toppato il lavoro sul gruppo; sono stati sopravvalutati troppi giocatori, alcuni dei quali non degni (tecnicamente) di indossare la maglia di una squadra cha ha ambizioni di primato.
In campionato, la Roma ha giocato 31 partite vincendone soltanto 15: la differenza tra i successi e i pareggi, 13, spiega (quasi) tutto. Complessivamente, i giallorossi hanno segnato 56 reti e ne hanno beccate 46: questo vuol dire che la Roma non sa né attaccare né difendere. La media-reti al passivo è nettamente diversa, e peggiore, rispetto a quella di una anno fa: 1,07 a partita.
Questione di uomini che non ci sono più o che non ci sono stati, certo; ma non può essere soltanto questo: la Roma non sa più difendere. Così come non sa più attaccare. Garcia continua a sostenere che non si devono fare paragoni con la squadra dello scorso anno, e ha ragione: non si capisce, allora, perché continui a far giocare la Roma (o tenti di farlo…) come nella passata stagione. Non si è inventato nulla, insomma. Incapacità o impossibilità? Cioè, non è stato in grado di farlo o non aveva gli strumenti (leggi giocatori) per farlo? Il ds Walter Sabatini ha confessato di aver sbagliato il mercato di gennaio, ma il sospetto (una certezza…) è che non abbia detto fino in fondo la verità, perché anche le novità estive si stanno rivelando sempre più improduttive. La Roma attuale è utilizzabile in futuro soltanto al 50%, ad esser buoni. E, al quinto anno di una nuova gestione, non è certamente una bella notizia.