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IL MESSAGGERO Garcia: “Dobbiamo rialzare la testa”

Garcia
Garcia

(A. Angeloni) E’ un Rudi Garcia meno duro, sicuramente meno arrabbiato rispetto a domenica. Un po’ di voglia l’ha vista, ma non è bastata. La Roma, però, affonda anche a San Siro contro un’Inter non certo esaltante. La prestazione convince a metà, la confusione generale resta. Vedi il siparietto al momento dell’ingresso di Doumbia: De Rossi stoppa il cambio, perché l’indiziato a uscire era Ibarbo ma Keita stava male e Daniele lo comunica al tecnico. Si perde tempo, la sostituzione viene ritardata, con Rudi notevolmente irritato. «Le sostituzioni non le decide De Rossi», il labiale del tecnico. Che poi a fine partita fa chiarezza su quanto successo: «Daniele non pensava che io sapessi che Keita mi aveva detto di essere in grado di giocare e si è perso un tempo per il cambio, ma non è per questo che siamo stati sconfitti. Volevo cambiare sistema di gioco ma abbiamo ritardato». Il modulo che è stato cambiato precedentemente, con Pjanic alto, a qualcosa era servito. «Finché c’è stato Mire è andato bene, ma non c’è tempo di lamentarci come ho detto ai giocatori, perché si gioca subito, dobbiamo migliorare davanti in efficacia». La Champions League comincia a sfuggire, adesso non si può più sbagliare. «Quando si perdono le partite gli altri prendono punti, dobbiamo solo vincere mercoledì poi ne mancano sei e saranno tutte sfide fondamentali. Niente è perduto ma non abbiano più tempo da perdere, giocando così con un po’ più di efficacia e anche di fortuna abbiamo ancora qualcosa da dire».

NULLA E’ PERDUTO –  Garcia, come detto, è rimasto soddisfatto dalla prestazione della squadra. «Penso che un pareggio sarebbe stato più logico, più giusto. Una partita si può decidere su episodi a favore o meno. Sullo spirito di squadra e sulla voglia di vincere non devo dire nulla». La Roma continua a non mandare in gol, né al tiro, i suoi attaccanti. Di Ibarbo l’unica conclusione delle punte. Un po’ poco. «I ragazzi non devono perdere fiducia, il nostro problema è stata l’impostazione da dietro e abbiamo perso troppi palloni. Davanti hanno fatto una buona gara». La partita è finita con l’errore di Manolas, che ha lasciato un tempo di gioco a Icardi. Letale. «Se faceva un passo avanti, l’azione terminava per fuorigioco e va ricordato che il passaggio di Podolski è stato deviato da De Rossi ed è diventato un assist perfetto. Certo, comunqnue Manolas doveva aggredire di più. Purtroppo abbiamo fatto scelte sbagliate in difesa ma la gara di squadra è stata di buona qualità, niente a che vedere con la partita giocata con l’Atalanta». Poi, il domandone: perché quando esce Totti la squadra gioca meglio? «Non è vero, è stato così per il cambio di modulo che ha liberato Ibarbo e Gervinho. Ogni mio giocatore è sempre importante per me e per la rosa. Le pressioni? Ci danno carica, c’è voglia di arrivare a qualificarci in Champions. Se giochiamo così vinceremo le partite restanti. Qualche rimpianto per la stagione? Il bilancio si fa alla fine». E qualcuno si dovrà fare da parte, se i risultati annunciati non arriveranno. Inevitabile.

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