(S. Canettieri/A. Marani) – Lo fa capire subito: non ha la bacchetta magica per risolvere i tanti problemi di Roma. Nemmeno ricette pronte a essere cucinate. Ma su tanti dossier, il neo prefetto Franco Gabrielli – ospite del forum del quotidiano – ha le idee molto chiare. Tipo: Roma ha anche problemi di ordine pubblico, pensiamo alle manifestazioni sportive, spesso pretesto per scatenare violenza; alla morte di Ciro Esposito, alla devastazione della Barcaccia da parte dei supporter del Feyenoord. Non c’è un tavolo dedicato? «Sono stato dirigente della Digos di Roma per quattro anni e conosco bene il tifo violento. Il parlare, il ragionare, con certe frange è impossibile. Si tratta però di una problematica circoscritta, non pervasiva della città. A questi episodi molto specifici non si può dare una risposta strutturata, ma vanno affrontati di volta in volta. Tutte le questioni di ordine pubblico, alla fine, sono tutti rapporti di forza». Vuole dire che non si pub fare prevenzione? «Si può solo prendere insegnamento da errori o, meglio, criticità. Fatti come quelli del Feyenoord non si possono ripetere, qualcosa evidentemente non è andato, si deve fare tesoro delle esperienze negative. Di contro, la fan zone è un esempio positivo che si può utilizzare».