(F. Pavesi / A. Franceschi) – C’è molto (troppo) di immateriale nella valutazione finanziaria delle società di calcio. C’è la fiducia (cieca) dei tifosi disposti a comprare al di là dei numeri di bilancio; ci sono plusvalenze e diritti televisivi più o meno aleatori anno su anno. E così è difficile dare un valore realistico e consono allo stato di salute (o meglio di malessere) di un club calcistico. Ma di fronte alle cifre più o meno vere che circolano a proposito della vendita del Milan di Berlusconi al magnate thailandese Mr. Bee un primo screening si può fare. Ovviamente mettendo a confronto i bilanci della società rossonera appena pubblicati e provando a confrontarli con i club già quotati in Italia e all’estero. Quel miliardo di valutazione che gira a proposito della società rossonera appare del tutto irrealistico e sproporzionato a confronto con le quotate Juve, Lazio e Roma. Per non parlare dei grandi club stranieri.
Il Milan chiederebbe un miliardo (ma i più realisti pensano a una cifra più vicina ai 750 milioni). Nel bilancio appena pubblicato i ricavi sono di 224 milioni, il patrimonio netto è negativo per 94 milioni così come la perdita che è di ben 91 milioni. I debiti totali sono 334 milioni, una volta e mezza il fatturato. Un bilancio dissestato non c’è dubbio. Soprattuto se confrontato con i club italiani quotati (Roma a parte). La Juve destinata a vincere il campionato ha chiuso il bilancio 2014 (a giugno) con ricavi per circa 300 milioni. Ma il patrimonio c’è ed è positivo per 42 milioni . Il margine operativo è di 69 milioni, la perdita è contenuta a meno di 7 milioni e i debiti finanziari sono di 211 milioni. Un’altra storia rispetto al Milan vista così. Ebbene la Juve degli Agnelli capitalizza in Borsa 312 milioni di euro. Poco più del suo fatturato e sommati i debiti siamo a una valutazione di poco più di 7 volte il suo margine operativo lordo. Di fatto quotazioni più che realistiche e per nulla gonfiate anche tenendo conto del fatto che andrà aggiunto come plusvalore la vittoria nel campionato e la partecipazione alla Champions League l’anno prossimo. C’è un futuro incasso di diritti televisivi che non vedrà il Milan che quasi sicuramente sarà fuori dalle competizioni europee nella prossima stagione. Con la valorizzazione presunta di un miliardo (o anche di 750 milioni) il Milan varrebbe 4 volte e mezza i ricavi contro il valore (debito compreso) di quasi due volte della Juve (che ha conti decisamente migliori).
E che dire della Lazio? La squadra di Lotito appare tra le tre italiane quotate quella con i conti migliori: nel 2014 (giugno) ha chiuso in utile per 7 milioni; ha ricavi per 84 milioni, un Mol positivo di 24 milioni e debiti finanziari per soli 20 milioni. Un bilancio in ordine e un valore di Borsa che, nonostante il rialzo boom dell’ultimo anno, si attesta a 60 milioni di euro; addirittura meno dei ricavi e, debito incluso, poco più di tre volte il Mol. Si potrebbe dire per una squadra anch’essa destinata alla Champions e seconda in classifica che la Lazio è forse sottovalutata sui suoi fondamentali.
La Roma al contrario si avvicina quanto a conti (pessimi) al Milan. Il patrimonio (dati giugno 2014) è negativo per 81 milioni, la perdita è stata di 38 milioni i debiti sono a 137 milioni con solo 128 milioni di ricavi. In Borsa vale invece 207 milioni, tre volte la Lazio che è più profittevole e ha bilanci a posto. Ecco il paradosso del calcio: puoi valere tanto in Borsa per puro fideismo.
Berlusconi conta sul parco tifosi e sulla notorietà nel mondo del Milan e guarda all’estero. Al Manchester United ad esempio. Ad oggi per comprarsi i “red devils” bisognerebbe sborsare almeno 2,8 miliardi di euro (l’attuale enterprise value). Una cifra che equivale a quasi 5 volte il fatturato e 16 volte l’Ebitda. Multipli analoghi a quelli che implica una valutazione del Milan a un milardo. Ma è un confronto che regge quello tra i “red devils” e i rossoneri? I dati di bilancio (così come i risultati sul campo) parlano chiaro: il Milan ha appena chiuso il peggior bilancio della sua storia con una perdita di 91,28 milioni di euro. Il Manchester, stando ai dati S&P Capital IQ, fa utili annui per 20 milioni. Il Milan negli ultimi 10 anni è stato più rosso che nero visto che ha chiuso un solo bilancio in utile (il 2006). Il Manchester solo nel 2013 ha registrato profitti in euro per 204 milioni, poco meno di quanto i rossoneri hanno fatturato quest’anno.