(E. Menghi) – Trigoria non è certo il campo dei miracoli, quest’anno meno che mai. Il susseguirsi di infortuni ne è la prova e nemmeno Totti è riuscito ad evitare questa maledizione. Il primo stop di un’intensa stagione rischia di tenerlo ai box anche contro il Napoli. Bene che vada andrà in panchina, ma dopo il differenziato di ieri il capitano potrebbe anche essere escluso dai convocati.
La decisione verrà presa solo oggi. Se il giocatore avrà sensazioni positive, potrà almeno mettersi a disposizione. Il ruolo del capitano sarà ricoperto da Ljajic, a cui le responsabilità non sembrano far paura: «Non abbiamo un bomber che fa 20 gol a stagione, perciò noi attaccanti dobbiamo segnare di più. Speriamo di farlo già dalla prossima partita, che vale tanto per noi e per il Napoli. Vincendo faremmo un passo avanti importante, anche se ci sono altre squadre che lottano per la Champions. Come la Lazio, ma ora è terza e siamo noi i secondi. Vogliamo mantenere questo posto, lo meritiamo». Nonostante l’assenza di un profilo alla Higuain, che ieri Benitez ha ritrovato in gruppo dopo il viaggio transoceanico: «È uno che fa la differenza, ma spero – ha sottolineato il serbo a Sky – che contro di noi non faccia nulla di buono». L’argentino partirà titolare, dovranno occuparsene Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa e Holebas. La rabbia del Napoli dopo la prima amichevole giocata per intero dal Pipita in Nazionale è servita ad evitargli il secondo impegno durante la pausa, che si è rivelata maledetta per i giallorossi, perché in Africa si è fatto male Gervinho.
Senza Totti e l’ivoriano, l’attacco è da rifare: Doumbia non sembra ancora aver raggiunto la migliore condizione fisica e potrebbe lasciar posto a Ibarbo, Ljajic e Iturbe. In ballo c’è anche Florenzi, che in quanto jolly potrebbe però essere sfruttato a gara in corso, magari in mediana, dove c’è poca scelta viste le assenze di Uçan, Keita e Strootman. De Rossi ha ripreso a lavorare con il gruppo, la dorsalgia sembra averlo lasciato in pace e sarà in campo dal primo minuto con Nainggolan e Pjanic. Ieri il bosniaco ha compiuto 25 anni ed è stato festeggiato nello spogliatoio: «Mi impegno ogni giorno – ha detto il centrocampista – per ripagare gli sforzi della mia famiglia e la fiducia dei tifosi. Roma è una città bellissima che ho imparato ad amare. Il mio soprannome preferito è “il Piccolo Principe”, me l’ha dato Totti».
È invece «il guerriero» Castan, che ha vinto la battaglia col suo corpo: il prof. Maira l’ha visitato ieri e gli ha dato l’ok per tornare a colpire finalmente il pallone di testa. Il brasiliano aumenterà i carichi di lavoro per preparasi al meglio all’idoneità sportiva (tra circa 3 settimane dal Prof. Zeppilli al Gemelli). Non sarà una passeggiata, ma «Leo» adesso non ha più paura di nulla.