Voluta. Richiesta. Anzi quasi implorata. La vittoria contro il Napoli restituisce alla Roma la gioia di esultare allo stadio Olimpico spezzando quella che stava per diventare una maledizione. Da Pjanic a Pjanic, è sempre il bosniaco a riportare i tre punti in casa. Lui aveva firmato la doppietta decisiva contro l’Inter lo scorso 30 novembre e proprio lui, con un inserimento che da tempo non gli si vedeva fare, ha siglato il successo sul Napoli. Una vittoria molto, anzi troppo sofferta. Se nel primo tempo le squadre di Garcia e di Benitez si sono fronteggiate ad armi pari, nella ripresa alla Roma hanno cominciato a tremare le gambe, con il Napoli capace di arrivare ripetutamente nell’area giallorossa. Un super De Sanctis ha blindato i tre punti, coperto da un Manolas perfetto e da un Astori ottimo. Per il resto, una continua altalena tra alti e bassi, tra giocate potenzialmente decisive ed errori gravi. Florenzi ha dato vivacità, equilibrio e l’assist del gol. Iturbe ha lottato con Albiol e Britos, passando da ottimi spunti a sbagli clamorosi. Ljajic si è divorato il raddoppio e, come suo solito, ha fatto sempre una finta di troppo al momento di rifinire o tirare. Alla fine i tre punti permettono di allungare a +9 proprio sul Napoli e di tenere a distanza Lazio, Fiorentina e Sampdoria. E, soprattutto, al triplice fischio finale di Rizzoli giocatori, allenatore, dirigenti e tifosi tirano un sospiro di sollievo che per un attimo spazza via le nuvole sopra lo stadio Olimpico permettendo al Sole di filtrare.
GOL “SEMPLICE” – Il primo quarto d’ora scivola via come la più classica delle “fasi di studio tra le due squadre”. De Rossi rischia di finire sotto la doccia molto presto, Rizzoli lo grazia mostrandogli un giallo per tre falli, tutti da cartellino. Il Napoli cerca di costruire un gioco molto più manovrato della Roma è la innervosisce col pressing alto. Le migliori combinazioni giallorosse vengono dalla catena di destra, soprattutto su iniziativa di Florenzi. Al 24′ il gol che decide il match: Astori esce in ottimo anticipo a metà campo, Nainggolan vince il successivo contrasto e serve Pjanic. Dal bosniaco, la Roma con 3 semplici tocchi segna. Pjanic trova Iturbe. Apertura sulla destra per il movimento di Florenzi. Il cross arretrato chiede solo di essere spinto in rete e all’appuntamento non manca Pjanic. Piattone destro e Andujar spiazzato in controtempo. Sul gesto a tifosi e tribuna stampa poco da dire, bisognerebbe pensare più a giocare che a farsi condizionare negativamente dalle critiche. Presa dall’entusiasmo la Roma si sbilancia e rischia di subire il pareggio: Callejon mette De Guzman davanti a De Sanctis, ma il portiere è bravo ad accompagnare l’olandese fuori area, togliendogli poi il pallone in scivolata. Manolas capisce che non è più tempo di scherzare ed alza il muro: Mertens al 30′, De Guzman al 38′ (a porta vuota su contropiede di Callejon) e Higuain al 41′ verranno chiusi con tempismo perfetto dal centrale greco. Pomeriggio complicato invece per Higuain, stretto tra gli attenti centrali giallorossi e più utile nei movimenti con cui crea spazi per i compagni. Sul capovolgimento di fronte dell’azione di De Guzman, la grande occasione del raddoppio ce l’ha la Roma: ripartenza di Iturbe, assist per Ljajic a cui basterebbe calciare di punta per segnare a tu per tu con Andujar ma il serbo, forse per l’ormai sconosciuta ebbrezza del tiro in porta, calcia talmente male da spedirla in fallo laterale.
ERRORI E SOFFERENZA – La linea alta della Roma e la giornata negativa di De Rossi permettono al Napoli di essere sempre pericoloso appena entrato nella metà campo giallorossa: De Guzman gioca fisso da seconda punta, scambiandosi continuamente con Higuain. Sull’argentino fa buona guardia Astori, mentre Ljajic continua ad incartarsi nelle sue finte ormai capite da tutta Italia. La ripresa si accende al 6′ con uno scatto di Iturbe: l’argentino brucia Britos ma ritarda l’assist per Florenzi consentendo il recupero di Ghoulam al momento del passaggio. Il Napoli risponde subito sfruttando un disimpegno errato di Holebas. Mertens ringrazia, salta Manolas in velocità ma davanti a De Sanctis tocca di esterno e l’ottimo riflesso del portiere evita il pareggio. Il duello tra Mertens e De Sanctis si ripete al 12′ e di nuovo prevale il portiere. Gabbiadini prende il posto di Callejon e dopo sei minuti chiama De Sanctis ad un vero e proprio miracolo di istinto su una deviazione volante. Garcia cambia: fuori Pjanic e Holebas, dentro Paredes e Yanga-Mbiwa con Torosidis spostato su Gabbiadini. Benitez sorprende togliendo Higuain ad un quarto d’ora dalla fine. Dentro Zapata. Il Napoli spinge, la Roma sembra alle corde e Rizzoli rischia di mandarla k.o.: gioco pericoloso su Nainggolan non fischiato al limite dell’area giallorossa, la palla giunge a Gabbiadini che trova di nuovo De Sanctis. Gli ultimi dieci minuti sono un’apnea, anche con Ibarbo per Florenzi stremato. Il colombiano riesce a tenere qualche pallone e soprattutto al 90′ regala a Iturbe la palla del raddoppio. Andujar saltato ma tiro che trova solo l’esterno della rete. Negli ultimi istanti del recupero follia di De Rossi che in area tiene il pallone tra i piedi invece di spazzare. David Lopez glielo ruba e Astori è miracoloso nel contrasto a due passi da De Sanctis, poi di nuovo reattivo a bloccare in uscita l’ultimo cross.
Il portiere si rialza col pallone in mano e prima di rinviare fissa immobile per un lungo istante la Curva Sud. Un’esultanza e allo stesso tempo un faccia a faccia, stavolta a distanza dopo quello ravvicinato post sconfitta con la Sampdoria. Un istante che suggella una vittoria fondamentale per il secondo posto e per una Pasqua più serena.
A cura di Daniele Luciani