(F. Balzani) – Striscioni più o meno ironici, cori contro Pallotta e qualche fumogeno. La protesta dei “fucking idiots” fuori l’Olimpico non ha causato incidenti, ma ha allargato ancora di più la frattura tra la tifoseria e la proprietà americana che la scorsa settimana ha deciso di non presentare ricorso contro la squalifica della curva Sud causata dallo striscione contro la madre di Ciro Esposito esposto nella gara col Napoli da alcuni ultrà definiti “fottuti idioti” da Pallotta.
Come annunciato in settimana un gruppo di tifosi (circa 400) si sono radunati intorno alle 14 nei bar adiacenti l’Obelisco. Da lì è partito il corteo arrivato fino al primo cancello di prefiltraggio dello stadio. Lo striscione a capo del corteo era inequivocabile: “Pallotta maiale”. Poi ne è comparso un altro: “Anche se sei l’unico rappresentante di una minoranza, la verità è verità” accompagnato da uno stendardo che ritraeva il presidente a torso nudo con un pallone in mano, la sciarpa giallorossa al collo e un tanga leopardato. Sotto la scritta: “Americà, facce Tarzan”. Il sottofondo di cori era variegato: da “Pallotta napoletano” a “Noi non siamo americani” passando per “Pallotta pezzo di m…”.